Comunicati stampa

Interventi a favore di micro, piccole e medie Imprese Decreto Legge cura Italia N.18 del 17 Marzo 2020
Asti, 23 marzo 2020
INTERVENTI A FAVORE DI MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE – DECRETO LEGGE “CURA ITALIA” N.18 DEL 17 MARZO 2020 Banca di Asti ha attivato il servizio di richiesta a distanza della sospensione delle rate di prestiti, mutui e altri finanziamenti, Gli imprenditori che desiderano aderire alla moratoria prevista dal Decreto Cura Italia potranno inoltrare la richiesta per via telematica, senza recarsi in filiale, nel rispetto delle regole per contenere la diffusione del contagio. Clicca QUI per scaricare il modulo di autocertificazione. E’ sufficiente infatti stampare, compilare e sottoscrivere il modulo di autocertificazione e inviare tramite la propria PEC aziendale in formato digitale: scansione o foto del modulo fronte/retro documento di identità valido del sottoscrittore all’indirizzo PEC indicato nel modulo. Verifica i contatti della tua filiale Con l’impegno di tutti, si continua.
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Gruppo C.R. Asti – Risultati preliminari dell’esercizio 2019
Asti, 11 febbraio 2020
Utile netto consolidato pari a 40,7 mln di euro, superiore agli obiettivi pianificati.Perfezionata l’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biverbanca con vantaggi di governance, patrimoniali ed economici.Rafforzato il quadro di solidi fondamentali del Gruppo, sia patrimoniali sia di liquidità.Prosegue la realizzazione della strategia di progressiva riduzione dei crediti deteriorati.Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“Banca di Asti”), nella seduta odierna, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuali e consolidate preliminari al 31 dicembre 2019.Redditività in crescita e ulteriore miglioramento dei fondamentali:utile netto consolidato a 40,7 milioni di euro, in marcato aumento rispetto all’anno precedente, realizzato in un contesto economico che permane ancora difficile e proseguendo nella realizzazione della strategia di derisking pianificata;CET 1 ratio consolidato al 13,4% e Total Capital Ratio consolidato al 16,2%[1], in significativo incremento e con ampio margine rispetto ai requisiti minimi regolamentari;robusta situazione di liquidità: LCR pari al 231% e NSFR al 167%, in ulteriore crescita a/a e ampiamente superiori ai requisiti regolamentari;miglioramento della qualità dell’attivo: coverage dei crediti deteriorati pari al 49,7% e, a seguito delle operazioni di cessione effettuate nel 2019 per un GBV complessivo pari a 171 milioni di euro, NPL ratio a livello consolidato pari all’11% lordo e al 5,9% netto, livelli che si riducono rispettivamente al 5,4% e all’1,8% per le sofferenze;strategia di derisking che prevede obiettivi di NPL ratio lordo consolidato al di sotto del 9% entro il 2020 e del 7% entro il 2021.Massa Fiduciaria del Gruppo in crescita a 16,2 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo a 23,1 miliardi di euro; ulteriore espansione delle masse di risparmio gestito che, al netto della componente assicurativa, registra un incremento del 13,7% a/a.Impieghi economici netti a clientela a 6,9 miliardi di euro, in riduzione per effetto delle operazioni di cessione di NPLs e di crediti CQS/CQP cartolarizzati; rimane immutata la politica creditizia rivolta ai fabbisogni finanziari delle famiglie e delle imprese.In data 23 dicembre 2019 è stata completata l’acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue partecipazioni nella controllata Biverbanca per effetto dell’Aumento di Capitale mediante conferimento in natura delle stesse da parte delle Fondazioni C.R. Biella e C.R. Vercelli. L’Operazione è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una più ottimale allocazione del capitale.  RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2019Anche per il 2019 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito risultati positivi.I dati preliminari del Gruppo al 31 dicembre 2019 confermano un profilo di buona redditività, di miglioramento della qualità dell’attivo e di ulteriore irrobustimento in termini di indicatori di liquidità e di ratio patrimoniali, che si confermano ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del periodico processo SREP([2]), con un ampio margine in termini di surplus patrimoniale.L’utile netto ammonta a 40,7 milioni di euro, ampiamente superiore al risultato conseguito nel 2018 (5,9 milioni di euro), con un ROE del 6,7%.Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 15,8 miliardi di euro (+6,9% su 31/12/2018) mentre la quota retail della raccolta diretta, pari a 8,4 miliardi di euro, fa registrare un incremento a/a pari all’1,8%. La raccolta indiretta si attesta a 6,2 miliardi di euro, di cui 3,3 miliardi di euro sono rappresentati dalla componente di risparmio gestito che, al netto della componente assicurativa, ha fatto registrare un rilevante incremento (+13,7% a/a).Includendo anche la raccolta istituzionale, le attività finanziarie intermediate ammontano complessivamente a circa 16,2 miliardi di euro.I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano a 6,9 miliardi di euro (-1,20% su 31/12/2018 al netto dell’effetto delle cessioni di NPL e dell’operazione straordinaria di cessione di prestiti dietro cessione del quinto cartolarizzati).Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 209,7 milioni di euro (+20% sul 2018); a tale incremento hanno in prevalenza contribuito il progressivo accumulo dei prestiti dietro cessione del quinto trattenuti nel perimetro di Gruppo e la riduzione del costo medio della raccolta.Le rettifiche nette su crediti effettuate nel corso dell’anno ammontano a euro 95,8 milioni (euro 60,9 milioni nel 2018) e determinano un costo del credito pari all’1,3% degli impieghi lordi verso la clientela (0,8% nel 2018). Si tratta di una dinamica connessa a politiche di accantonamento sempre improntate alla prudenza e che anticipano, in un’ottica forward-looking, parte degli impatti economici relativi alle future operazioni di derisking su NPLs.Il livello di copertura dei crediti deteriorati è pari al 49,7% rispetto al 48,8% del 2018. In particolare i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti netti per l’1,8% (in ulteriore sensibile contrazione rispetto al dato registrato a fine 2018, pari al 2,2%) – presentano un livello di copertura del 68,2%, in linea con l’anno precedente.Il margine di intermediazione netto è pari a 327,6 milioni di euro (+33,3% a/a) e comprende:le commissioni nette, che ammontano a 95,6 milioni di euro a fronte di un dato 2018 pari a 125,5 milioni di euro (-23,8%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modalità di classificazione contabile del prodotto CQS/CQP; limitando il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo ed escludendo le componenti positive non ricorrenti rilevate nell’esercizio 2018, le commissioni nette presentano un incremento a/a pari al 3,7%;il risultato netto delle attività e passività finanziarie – che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari (pari a 62,9 milioni di euro, in rilevante incremento a/a), sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, nonché gli utili da cessione a terzi dei crediti da parte della controllata Pitagora – è positivo per 125,5 milioni di euro, a fronte di un valore pari a 25,3 milioni di euro registrato nel 2018.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 10,9 milioni di euro (13,2 milioni di euro nel 2018) e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle banche del Gruppo C.R. Asti in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A.I costi operativi ammontano a 248,6 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 131,6 milioni di euro e si presenta in riduzione (-7,39%) rispetto al corrispondente dato del 2018.Le rimanenti voci di costo, che includono le altre spese amministrative e le rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali[3], risultano pari a 116,9 milioni di euro e si presentano in aumento del 2,62% rispetto all’anno precedente in relazione ai maggiori oneri sostenuti per servizi informatici, a testimonianza del forte impegno del Gruppo nella modernizzazione e digitalizzazione dei servizi alla clientela e dei processi di lavoro.Più in generale, l’andamento degli oneri operativi riflette gli orientamenti strategici del Gruppo improntati ad investire nello sviluppo commerciale e nel capitale umano attraverso una serie di iniziative progettuali finalizzate a perseguire efficacemente, nel rispetto dei valori aziendali, i propri obiettivi di medio-lungo termine.Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 2019 è pari al 56%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario, si attesta al 55,5% e, soprattutto in ragione dell’incremento delle componenti di ricavo, registra un marcato miglioramento rispetto all’analogo dato 2018 (69,4%, ricalcolato in modo omogeneo escludendo anche il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi).I Fondi Propri del Gruppo C.R. Asti, comprensivi degli effetti dell’operazione straordinaria Biverbanca e dell’apporto riconducibile all’utile di esercizio (in merito al quale la Società incaricata della revisione legale ha rilasciato la propria comfort letter) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2019 a 1.044 milioni di euro. Conseguentemente il CET 1 Ratio (phase-in), indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, raggiunge il 13,4% e il Total Capital Ratio (phase-in) al 31 dicembre 2019 aumenta al 16,2% (livelli rispettivamente pari al 11,9% e al 14,9% al 31 dicembre 2018).La posizione di liquidità del Gruppo si rafforza ulteriormente, con valori degli indicatori LCR e NSFR pari, rispettivamente, al 231% e al 167% (rispetto ai corrispondenti livelli 2018 pari al 163% e al 158%).Le risultanze sopra descritte confermano la capacità del Gruppo di individuare linee strategiche efficaci e di realizzarle concretamente. Il perfezionamento dell’Operazione Biverbanca, la diversificazione delle fonti di ricavo, il presidio dei rischi, la strategia di gestione dei crediti deteriorati, l’attenzione all’efficienza operativa e alla gestione della progettualità, hanno infatti permesso di concludere l’esercizio 2019 con un risultato economico di rilievo e, al contempo, di rafforzare tutti i principali fondamentali del Gruppo, ponendo quindi i migliori presupposti per continuare anche in futuro a creare valore per gli azionisti e, più in generale, a soddisfare le esigenze e le aspettative di tutti i portatori di interessi, ricambiando la fiducia che quotidianamente accordano alle aziende del nostro Gruppo.[2] In data 19 giugno 2019 Banca d’Italia ha comunicato alla Capogruppo il proprio provvedimento circa i valori dei requisiti minimi di capitale da rispettare a livello consolidato in relazione al periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto sul Gruppo C.R. Asti.[3] L’esame aggregato di queste voci di costo è funzionale a minimizzare gli effetti della non comparabilità dei dati economici 2019 con quelli del 2018 derivante dalla scelta del Gruppo di esercitare, in relazione all’introduzione dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio contabile IFRS 16, la facoltà di non riesporre i dati comparativi.RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R. ASTI S.P.A. AL 31/12/2019Raccolta diretta: 6,1 miliardi di euro (+11,4% su 31/12/2018), di cui da clientela 5,3 miliardi di euro (+0,7% su 31/12/2018)Raccolta gestita: 1,9 miliardi di euro (in crescita del 13,1% su 31/12/2018 al netto della componente assicurativa);Raccolta globale: 10,2 miliardi di euro (+8% su 31/12/2018), di cui da clientela 8,9 miliardi di euro (+1,2% su 31/12/2018)Crediti netti a clientela: 5,2 miliardi di euro (-0,7% su 31/12/2018 escludendo l’impatto delle cessioni di NPL e della cessione straordinaria di crediti CQS/CQP cartolarizzati), interamente rappresentati da impieghi economiciUtile netto di periodo: 22,5 milioni di euro (+51,7% a/a)ROE: 3,5% (2,4% al 31/12/2018)Cost income: 52% (58,8% al 31/12/2018) escludendo gli oneri straordinari relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio[4]: 18,6% (15,9% al 31/12/2018)Total Capital Ratio[4]: 22,4% (19,7% al 31/12/2018)Coverage ratio sofferenze: 69,3% (68,3% al 31/12/2018)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,1% (47,9% al 31/12/2018)[4] Valore “phase-in” calcolati in applicazione del regime transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 31/12/2019Raccolta diretta: 3,2 miliardi (+6,2% su 31/12/2018)Raccolta globale: 5,9 miliardi di euro (+5% su 31/12/2018), di cui raccolta gestita pari a 1.419 milioni di euro (in crescita del 14,6% su 31/12/2018 al netto della componente assicurativa)Impieghi economici a clientela: 1,4 miliardi di euro (-8,2% su 31/12/2018 immunizzando l’impatto della cessione NPL)Utile netto: 14 milioni di euro (+110% su 31/12/2018);ROE: 4,0% (1,9% al 31/12/2018)Cost income: 69,9% escludendo gli oneri straordinari relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio[5] e Total Capital Ratio[5]: 23,4% (22,2% al 31/12/2018)Coverage ratio sofferenze: 64,5% (67,5% al 31/12/2018)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,6% (53,2% al 31/12/2018)[5] Valore “phase-in” calcolati in applicazione del regime transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2019Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 501 milioni di euro (+9,9% a/a)Utile netto: 8,2 milioni di euro (+2,5% a/a)ROE: 13,5% (14,2% al 31/12/2018)Cost income: 44,0% (50%% al 31/12/2018)CET 1 Ratio e Total Capital Ratio: 15,0% (22,9% al 31/12/2018)Allo scopo di fornire una più completa informativa, si riportano in allegato i prospetti riclassificati di stato patrimoniale e conto economico individuali di Banca C.R. Asti e consolidati relativi all’informativa volontaria sui risultati preliminari dell’esercizio 2019.  Tale informativa non costituisce un bilancio individuale o consolidato conforme ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Infatti, il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca previsto entro la fine del mese di marzo 2020 e, pertanto, potrebbero essere soggetti a variazioni anche alla luce di eventi verificatisi successivamente. Tali documenti verranno sottoposti all’esame della Società incaricata della revisione legale dei conti e saranno messi a disposizione degli azionisti entro i termini previsti dalle disposizioni normative e regolamentari applicabili.Gruppo CRAsti_Prospetti consolidati riclassificati 2019Prospetti contabili riclassificati 2019Contatti:Marco Graziano responsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail: [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail: [email protected] tramite SDIR 1Info l’11.02.2020 alle ore 19:23[1] Valori “phase-in” calcolati in applicazione del regime transitorio introdotto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017. 
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Comunicato Stampa
Asti, 23 dicembre 2019
Acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue partecipazioni nella controllata BiverBanca per effetto dell’esecuzione dell’Aumento di CapitaleAcquisizione da parte di Fondazione Vercelli di ulteriori azioni di Banca di Asti rappresentativedi circa l’1,824% del capitale sociale di Banca di Asti Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa diRisparmio di Vercelli, rendono noto che in data odierna, in seguito all’ottenimento delle autorizzazionida parte delle autorità competenti, si è perfezionata l’acquisizione da parte di Banca di Asti delleresidue azioni Biver Banca, raggiungendo così il 100% del capitale sociale di Biver Banca, mediante ilconferimento in natura da parte delle stesse Fondazioni di n. 49.381.884 azioni ordinarie di BiverBanca, a liberazione dell’aumento di capitale di Banca di Asti deliberato dal Consiglio diAmministrazione in data 21 novembre u.s. in forza della delega attribuitagli in data 19 novembre u.s.dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti (l’“Operazione”).Come già reso noto con il comunicato del 29 novembre 2018, l’Operazione è volta ad unpotenziamento dell’assetto del Gruppo grazie alla generazione di importanti sinergie di carattereindustriale e ad una più ottimale allocazione del capitale. In particolare, l’Operazione si inquadra inuna strategia di crescita dimensionale del Gruppo perseguita in coerenza con il radicamento e gliinsediamenti operativi nei bacini tradizionali di attività, con attenzione allo sviluppo della retecommerciale nelle aree del nord Italia, fermo restando l’interesse del Gruppo a proseguire il sostegnodell’economia locale e la partecipazione a iniziative del territorio finora realizzate da Banca di Asti e daBiver Banca (con conservazione del marchio “Biver Banca”, anche nel caso di sua fusione in Banca diAsti), sempre nel rispetto dei principi di vigilanza e di selezione del credito nonché ditutela/valorizzazione delle risorse umane di Banca di Asti e di Biver Banca in un’ottica di Gruppo.Il nuovo capitale sociale di Banca di Asti ammonta ad Euro 363.971.167,68 ed è rappresentato da n.70.537.048 azioni. Ai sensi dell’art. 2444 del codice civile, l’attestazione dell’avvenuta esecuzionedell’aumento di capitale sarà depositata per l’iscrizione del Registro delle Imprese di Asti nei termini dilegge.Nel contesto dell’Operazione, sono stati sottoscritti due accordi parasociali, uno tra la FondazioneCassa di Risparmio di Asti e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, e l’altro tra la FondazioneCassa di Risparmio di Asti e la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli volti a consentire aFondazione CR Biella e Fondazione CR Vercelli di nominare loro rappresentanti negli organi socialidella Banca, e in particolare 2 amministratori (tra cui il Vice Presidente) da parte di Fondazione CRBiella e 1 amministratore da parte di Fondazione CR Vercelli. In tale contesto, si prevede che,subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari, l’Assembleastraordinaria di Banca di Asti sarà chiamata ad approvare talune modifiche statutarie volte aprevedere che il Vice-Presidente del consiglio di amministrazione sia estratto dalla seconda lista pernumero di voti (con un minimo del 10%) e il meccanismo del c.d. “voto di lista” per la nomina deicomponenti del collegio sindacale in modo da consentire alla seconda lista la nomina di 1 sindacoeffettivo e di 1 sindaco supplente.“Oggi nasce la Banca dei Territori, con una governance delle Fondazioni bancarie che da tempocollaborano tra loro e operano nell’interesse delle comunità locali, che porterà benefici per gli azionistima soprattutto per i risparmiatori e per gli imprenditori” – dichiara Mario Sacco, Presidente dellaFondazione Cassa di Risparmio di Asti – “Come azionista di maggioranza, desidero ringraziareAldo Pia, Presidente di Banca di Asti, Carlo Demartini, Amministratore Delegato e tutto il Consiglio diAmministrazione per l’impegno che ha permesso di raggiungere questo grande risultato.”“Un’operazione storica e un momento importantissimo per la Fondazione e per il Biellese” – cosìcommenta la chiusura dell’operazione Franco Ferraris Presidente della Fondazione Cassa diRisparmio di Biella – “Insieme all’ingresso di Biella nel network delle città creative Unesco consideroquesto risultato come un ulteriore tassello per una Biella più aperta e integrata a livello nazionale einternazionale. Sono certo che con questo legame avvieremo un processo di crescita strategica che cipermetterà di realizzare nel modo migliore i tanti importanti progetti che ci aspettano per lo sviluppodel territorio. Una grande innovazione nel segno della tradizione che ha al centro la qualità di una Banca che ha ben salde le radici sul territorio, ma che sa innovare guardando al futuro. Da oggi laFondazione potrà contare di più all’interno di un Gruppo importante sviluppando nuove sinergie e retiper lo sviluppo del Biellese.”Sempre nel contesto dell’Operazione, in data odierna si è perfezionata l’acquisizione da parte dellaFondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (i) di ulteriori azioni Banca di Asti, pari al 0,25% del capitalesociale, detenute da Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, in esecuzione del contratto preliminare dicompravendita del 29 novembre 2018 (come successivamente modificato), e (ii) di ulteriori azioniBanca di Asti, pari a circa l’1,57% del capitale sociale, detenute da Banco BPM S.p.A., in esecuzionedel contratto preliminare di compravendita del 18 dicembre 2019.“Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli è il completamento di un lungo percorso ed è unpassaggio di grande importanza perché entriamo nella compagine azionaria della capogruppo conuna quota superiore al 4%” – afferma Fernando Lombardi, Presidente Fondazione Cassa diRisparmio di Vercelli – “Questo impegno, che è un impegno anche economico, porterà ricadutepositive sullo sviluppo del territorio: una scelta strategica approvata da tutti gli organi dellaFondazione”.“Un’operazione di grande interesse, fortemente voluta da noi, con ricadute positive per tutti i Soci eper i clienti serviti dalle nostre banche.” Carlo Demartini, Amministratore Delegato di Cassa diRisparmio di Asti, esprime soddisfazione al termine dell’operazione. “Questa unione comporterà unulteriore rafforzamento patrimoniale e una maggiore stabilità della governance del nostro Gruppo,insieme a una significativa semplificazione organizzativa e importanti sinergie industriali, che nonmancheremo di cogliere nel prossimo futuro.”Banca di Asti è stata assistita da Pedersoli Studio Legale, per gli aspetti legali, e da Banca IMI, per gliaspetti finanziari. Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio diVercelli sono state assistite da Prometeia per gli aspetti finanziari. Per gli aspetti legali, WeigmannStudio Legale ha assistito Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, i professori avvocati PaoloMontalenti e Oreste Cagnasso e l’avvocato Marco d’Arrigo hanno assistito Fondazione Cassa diRisparmio di Vercelli. Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è stata assistita da PWC per gli aspettifinanziari. Contatti: Marco Graziano responsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail: [email protected] Viarengo responsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 23.12.2019 alle ore 16.49
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Perfezionata la cartolarizzazione multi-originator di POP NPLs 2019
Asti, 20 dicembre 2019
Conclusa l’operazione di cessione di un portafoglio di sofferenze di 12 banche di cui 9 banche popolari, al veicolo POP NPLs 2019 S.r.l. L’operazione di cartolarizzazione ha un valore lordo esigibile pari a Euro 826,7 milioni e per la stessa verrà a breve richiesta la garanzia dello Stato Italiano GACS sulla tranche senior. Roma, Venerdì 20 Dicembre 2019 – In data odierna, è stata perfezionata la cartolarizzazione multi-originator denominata POP NPLs 2019, originata da 12 banche di cui 9 banche popolari. In particolare, Banca Agricola Popolare di Ragusa S.c.p.A., Banca di Credito Popolare S.c.p.A., Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.A, Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., Biver Banca – Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A, Banca di Cividale S.c.p.A., Banca di Piacenza S.c.p.A., Banca Popolare Pugliese S.c.p.A., Banca Popolare del Lazio S.c.p.A., Banca Popolare del Frusinate S.c.p.A., Banca Popolare di Fondi S.c, Banca del Sud S.p.A. hanno ceduto ad un veicolo di cartolarizzazione, costituito ex legge 130/99 e denominato POP NPLS 2019 S.r.l., un portafoglio di crediti in sofferenza avente valore lordo esigibile pari a Euro 826,7 milioni, composto da crediti garantiti da ipoteche di primo grado per il 56,0% e da crediti garantiti da ipoteche di grado superiore al primo e unsecured per il restante 44,0%. Nell’ambito dell’operazione Pop NPLs 2019, Luzzatti S.C.p.A. ha svolto il ruolo di coordinatore delle banche partecipanti all’operazione mentre Jp Morgan ha svolto il ruolo di Arranger. Il veicolo ha emesso tre tranches di notes ABS: una senior di Euro 173 milioni, corrispondente al 21% del valore lordo esigibile, dotata di rating BBB da parte delle agenzie DBRS e Scope Ratings ed eleggibile per la GACS; una mezzanine di Euro 25 milioni, corrispondente al 3% del valore lordo esigibile, dotata di rating CCC da parte di DBRS e Scope Ratings; una junior, non dotata di rating, pari ad Euro 5 milioni. Il valore complessivo delle notes dotate di rating è pari al 24% del valore lordo esigibile. Le note senior saranno ritenute pro quota dalle banche originator, in attesa di conferma della GACS da parte del MEF, e avranno una remunerazione pari a 6ME + 30 bps, incorporando il premio dovuto per la garanzia dello Stato. Il rendimento della classe mezzanine è pari a 6ME + 9,5%, in linea con le attese di mercato e con il livello di rating ad esso associato. All’operazione hanno partecipato l’advisor KPMG Advisory, lo Studio Legale RCCD, lo Studio Legale Orrick, lo Studio Legale White & Case, BNP Paribas Securities Services, Securitisation Services (Gruppo Finint) e Zenith Service. Prelios Credit Servicing agirà in veste di Master Servicer dell’operazione, mentre Prelios Credit Solution e Fire sono stati nominati Special Servicer. Banca Agricola Popolare di Ragusa S.c.p.a. ha coordinato le attività di regolamento dei titoli tra le banche partecipanti all’operazione. La struttura dell’operazione, grazie all’abbinamento della cartolarizzazione con l’assegnazione dei rating e il rilascio della GACS, ha consentito, per le singole banche originator, di migliorare sensibilmente la valutazione del portafoglio (soprattutto rispetto alle transazioni tradizionali effettuate su base bilaterale) e, allo stesso tempo, di ridurre l’onerosità complessiva dell’operazione, assicurando comunque rendimenti interessanti ai potenziali sottoscrittori delle diverse tranches, inclusa la junior. Come detto, l’operazione costituisce un ulteriore passo avanti del mercato italiano di banche medio-piccole, in quanto si tratta di una cartolarizzazione multi originator con rating di NPLs, originata da banche in larga prevalenza indipendenti, non collegate tra loro da rapporti di tipo societario, commerciale o di altra natura. Gran parte delle banche coinvolte nell’operazione è rappresentata dalla società Luzzatti S.c.p.A., società che ha coordinato l’intera operazione segnando un ulteriore passo verso le iniziative industriali che potranno generare sinergie nell’ambito delle banche popolari. In tal senso, tale operazione si inserisce nel solco dello sviluppo strategico della Luzzatti S.C.p.A. ed è la seconda iniziativa di mercato effettuata congiuntamente dalle banche popolari dopo l’operazione di cartolarizzazione POP NPLs 2018 conclusasi alla fine dello scorso esercizio. Anche in questo caso, evidenti sono state le sinergie in termini di prezzo derivanti dalle economie di scala sui costi dell’operazione e dalla diversificazione del rischio dei vari portafogli di NPLs su base regionale e/o settoriale.
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Cessione NPLS 2019
Asti, 14 dicembre 2019
In data 10 Dicembre 2019 Cassa di Risparmio di Asti S.p.A ha ceduto un portafoglio di crediti classificati in sofferenza per complessivi 54 milioni di euro alla società veicolo POP NPLs 2019 S.r.l.. L’operazione rientra all’interno di una strutturanda operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza a cui partecipano altri undici istituti di credito. L’emissione delle notes da parte della società veicolo POP NPLs 2019 S.r.l. è prevista nel corso dei prossimi giorni. In relazione alla tranche senior di tale emissione, verrà avviato l’iter per il rilascio della garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (“GACS”).Al seguente link si riporta la lista dei codici cliente relativi ai crediti ceduti nel perimetro della cessione.
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Comunicato stampa
Asti, 13 dicembre 2019
Con riferimento alle notizie comparse sulla stampa, si precisa che l’indagine menzionata è la medesima di cui la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. aveva già dato comunicazione a febbraio 2018.La Banca ribadisce la convinzione di aver correttamente operato nel rispetto delle disposizioni di legge e di vigilanza e di principi di massima trasparenza, in linea con il rapporto di correttezza che da sempre connota le relazioni con i Soci, Clienti e Collaboratori. La Banca confida inoltre di poterne dare concreta dimostrazione nelle sedi opportune confermando piena fiducia nella Magistratura.La Banca conferma inoltre che, indipendentemente dagli aspetti puramente contabili oggetto di accertamento riguardanti temi di mera competenza temporale, l’indagine in corso non ha alcuna incidenza sul patrimonio della Banca alla data odierna e quindi sui suoi Azionisti e più in generale sulla clientela, salvo modesti effetti sull’entità del proprio credito d’imposta. Contatti: Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail: [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 13.12.2019 alle ore 20.37
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Il Consiglio di Amministrazione esercita la delega ad aumentare il capitale sociale
Asti, 21 novembre 2019
Asti, 21 novembre 2019 – Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha datoavvio al processo di aumento di capitale deliberando l’esercizio della delega – allo stessoattribuita, ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile, dall’Assemblea Straordinaria degli Azionistidel 19 novembre 2019 – ad aumentare il capitale sociale, a pagamento e con esclusione deldiritto di opzione, per un importo, comprensivo del sovraprezzo, di Euro 124.999.999,20,riservato in sottoscrizione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e alla FondazioneCassa di Risparmio di Vercelli, da liberarsi mediante il conferimento in natura da parte dellestesse Fondazioni di n. 49.381.884 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Biella e VercelliS.p.A., rappresentative complessivamente del 39,58% del capitale sociale (l’“Aumento diCapitale”).L’Aumento di Capitale è funzionale alla realizzazione dell’operazione di acquisizione da partedi Banca di Asti delle residue azioni BiverBanca detenute dalla Fondazione Cassa diRisparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, così da raggiungere il100% del capitale sociale di BiverBanca, come già reso noto con i comunicati del 29novembre 2018, 24 ottobre e 19 novembre u.s.L’Aumento di Capitale si chiuderà, previo rilascio delle necessarie autorizzazioniregolamentari, una volta eseguito il conferimento da parte delle Fondazioni di tutte le azionidalle stesse detenute in Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A.Per ulteriori informazioni, si rinvia alla relazione degli amministratori e al parere del collegiosindacale predisposti ai sensi dell’articolo 2441, comma 6, del Codice Civile nonché allarelazione dell’esperto indipendente predisposta ai sensi dell’articolo 2343-ter del CodiceCivile, che sono a disposizione presso la Sede della Banca, in Asti, Piazza Libertà n. 23nonché sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it, Sezione Investor Relations.Ai sensi dell’articolo 2443, comma 4, del codice civile, nel termine di 30 giorni dalla data diiscrizione della deliberazione consiliare in oggetto nel Registro delle Imprese, i soci cherappresentano almeno un ventesimo del capitale sociale di Banca di Asti possono richiedereche si proceda, su iniziativa degli amministratori, ad una nuova valutazione ai sensi e per glieffetti dell’articolo 2343 del codice civile. Contatti: Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail: [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 21.11.2019 alle ore 10.45
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Comunicato Stampa L’Assemblea Straordinaria degli Azionisti approva l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione della delega ad aumentare il capitale ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile
Asti, 19 novembre 2019
Asti, 19 novembre 2019 – Banca di Asti comunica che in data odierna si è tenuta l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti che, in seguito all’autorizzazione da parte della Banca d’Italia, ha approvato l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione della delega, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, ad aumentare il capitale sociale (la “Delega”), in via inscindibile entro il 31 dicembre 2019, da Euro 308.367.719,76 a Euro 363.971.167,68, e cioè di nominali Euro 55.603.447,92 oltre a Euro 69.396.551,28 da imputare a sovrapprezzo e quindi per complessivi Euro 124.999.999,20, a pagamento e con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, quarto comma, primo periodo, del codice civile, mediante emissione di n. 10.775.862 nuove azioni, al prezzo di Euro 11,60 per azione, riservate insottoscrizione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, da liberarsi mediante il conferimento in natura da parte delle stesse Fondazioni di n. 49.381.884 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. rappresentative complessivamente del 39,58% del capitale sociale (l’“Aumento di Capitale”). Le azioni di nuova emissione avranno le medesime caratteristiche di quelle in circolazione.Il conferimento della Delega è funzionale alla realizzazione dell’operazione di acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue azioni BiverBanca detenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, così da raggiungereil 100% del capitale sociale di BiverBanca, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Banca di Asti loro riservato, come già reso noto con i comunicati del 29 novembre 2018 e del 24 ottobre 2019.L’Assemblea ha altresì deliberato di approvare la conseguente modifica dell’art. 5 dello Statuto sociale mediante l’inserimento, in un nuovo comma, del conferimento della Delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale nei termini sopra illustrati, attribuendoinoltre al Consiglio di Amministrazione tutti i poteri per darvi esecuzione e per definire i tempi e tutte le altre modalità attuative. Contatti: Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail: [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 19.11.2019 alle ore 17.27
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Comunicato Stampa L’Assemblea Straordinaria degli Azionisti
Asti, 18 novembre 2019
Si informano i signori Azionisti che, in base ai riscontri effettuati e alle adesioni ricevute,l’Assemblea straordinaria dei Soci si terrà domani, 19 novembre, alle ore 16.00 presso la Sededella Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., in Asti, Piazza Libertà n. 23, così come indicatonell’avviso di convocazione.La documentazione prevista dalla normativa vigente relativa all’Assemblea è a disposizionedel pubblico presso la Sede della Banca, in Asti, Piazza Libertà n. 23, nonché sul sito internetsitophp8.bancadiasti.it, Sezione Investor Relations.Asti, 18 novembre 2019Contatti: Contatti: Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societari   tel 0141 393 254 e mail: [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Soci   tel 0141 393 258 e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 18.11.2019 alle ore 17.01
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Comunicato Stampa Convocazione dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti
Asti, 24 ottobre 2019
Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data odierna, ha deliberato di convocare l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti, presso la Sede della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., in Asti, Piazza Libertà n. 23, il giorno 18 novembre 2019 alle ore 16.00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 19 novembre 2019, stesso luogo e ora, per deliberare sulla proposta di attribuzione al Consiglio di Amministrazione di una delega, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, ad aumentare il capitale sociale (la “Delega”) da Euro 308.367.719,76 a Euro 363.971.167,68, e cioè di nominali Euro 55.603.447,92 oltre a Euro 69.396.551,28 da imputare a sovrapprezzo e quindi per complessivi Euro 124.999.999,20, a pagamento e con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, quarto comma, primo periodo, del codice civile, mediante emissione di n. 10.775.862 nuove azioni, al prezzo di Euro 11,60 per azione, riservate in sottoscrizione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, da liberarsi mediante il conferimento in natura da parte delle stesse Fondazioni di n. 49.381.884 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. rappresentative complessivamente del 39,58% del capitale sociale.La proposta di attribuzione agli amministratori della Delega ad aumentare il capitale sociale è funzionale alla realizzazione dell’operazione di acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue azioni BiverBanca detenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, così da raggiungere il 100% del capitale sociale di BiverBanca, mediante conferimento in natura (il “Conferimento”) e relativo aumento di capitale di Banca di Asti loro riservato (l’“Aumento di Capitale”), come già reso noto con il comunicato del 29 novembre 2018 (l’“Operazione”). Si ricorda che l’Operazione è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una più ottimale allocazione del capitale e porterà anche ad un prezioso rafforzamento della compagine azionaria con l’ingresso di investitori di lungo periodo con una forte attenzione allo sviluppo economico-sociale dei territori di riferimento del Gruppo.Il ricorso alla Delega si giustifica con l’opportunità di assicurare al Consiglio di Amministrazione la necessaria flessibilità al fine di eseguire l’Aumento di Capitale entro il 31 dicembre 2019, non appena ottenuto il rilascio da parte della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea delle necessarie autorizzazioni.Per ulteriori informazioni, si rinvia alla relazione degli amministratori e al parere del collegio sindacale predisposti ai sensi dell’articolo 2441, comma 6, del Codice Civile nonché alla relazione dell’esperto indipendente predisposta ai sensi dell’articolo 2343-ter del Codice Civile, che saranno messi a disposizione presso la Sede della Banca, in Asti, Piazza Libertà n. 23 nonché sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it, Sezione Investor Relations, nei termini di legge.L’avviso di convocazione dell’Assemblea sarà pubblicato nei termini di Legge e di Statuto sul quotidiano La Stampa nonché sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it.Per riferimenti: sitophp8.bancadiasti.it, [email protected], telefono 0141 393258. Asti, 24 ottobre 2019 Contatti: Marco Graziano   responsabile Servizio Affari Generali e Societari tel 0141 393 254 e mail: [email protected] Viarengo   responsabile Ufficio Segreteria Generale e Soci tel 0141 393 258 e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 24.10.2019 alle ore 19.08
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Gruppo C.R. Asti – Risultati al 30 giugno 2019
Asti, 8 agosto 2019
Utile netto consolidato pari a 12,7 mln di euro, in linea con gli obiettivi di periodo. Proseguono la concreta attuazione della strategia di derisking e l’iter per il perfezionamento dell’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biverbanca con vantaggi economici, patrimoniali e di governance. Confermati sia il quadro di solidi fondamentali del Gruppo sia la capacità reddituale operativa. * * * Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“Banca di Asti”), nella seduta odierna, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuali e consolidate al 30 giugno 2019. Confermato il quadro di solidi fondamentali: CET 1 ratio consolidato all’11,42%[1] e Total Capital Ratio consolidato al 14,47%1, corrispondenti, rispettivamente, proforma al 13,20% e al 16,25% tenuto conto dell’operazione societaria Biverbanca; robusta situazione di liquidità: LCR pari al 173% circa e NSFR gestionale pari al 165% circa; elevato coverage dei crediti deteriorati: 46,5% a livello consolidato nonostante l’ulteriore operazione di derisking realizzata nel semestre mediante la cessione di 149 milioni di euro di posizioni in sofferenza. [1] Coefficienti patrimoniali IFRS9 phase-in Massa Fiduciaria del Gruppo in crescita a 15,4 miliardi e Prodotto Bancario Lordo a circa 23 miliardi; ulteriore espansione delle masse di risparmio gestito (+3% sul 31 dicembre 2018). Lieve contrazione degli impieghi economici netti a clientela (-0,52% rispetto al 31 dicembre 2018 escludendo l’effetto della cessione NPL) che conferma il concreto impegno nel supportare famiglie e operatori economici agendo sulla leva del credito. NPL ratio lordo in ulteriore diminuzione all’11,74% dal 12,73% registrato al 31 dicembre 2018, dinamica che rientra nell’ambito della strategia di gestione degli NPL, che prevede la riduzione di tale indicatore al di sotto del 10% entro il 2019 e sotto al 7% entro il 2021. NPL ratio netto in contrazione al 6,71% dal 7,02% del 31 dicembre 2018. Risultato complessivo consolidato semestrale 2019 pari a euro 12,7 milioni, in sensibile crescita sul corrispondente dato al 30 giugno 2018. Tale risultato, al netto delle componenti reddituali non ricorrenti([2]), ammonta a euro 22 milioni (+48,3% sul dato omogeneo del primo semestre 2018). ([2]) Le componenti straordinarie includono i costi straordinari connessi al Fondo di Solidarietà e al FITD, la svalutazione dello schema volontario e le perdite da cessione NPL. RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2019 Raccolta diretta: 9,2 miliardi di euro (+0,91% su 31/12/2018), di cui da clientela 8,5 miliardi (+3,73% su 31/12/2018) Raccolta gestita: 3,3 miliardi di euro (+3% su 31/12/2018); Raccolta globale: 15,4 miliardi di euro (+1,93% su 31/12/2018), di cui da clientela 14,7 miliardi (+3,62% su 31/12/2018) Crediti netti a clientela: 7,1 miliardi di euro (-0,52% su 31/12/2018 al netto della cessione NPL realizzata nel semestre), interamente rappresentati da impieghi economici Utile netto: 12,7 milioni di euro (+9,8 milioni rispetto al primo semestre 2018) ROE: 3,12% corrispondente al 5,41% se si escludono le componenti reddituali non ricorrenti Cost/income: 59,33% escludendo i contributi straordinari e gli oneri relativi al sistema bancario, l’accantonamento al Fondo di Solidarietà e la svalutazione del contributo allo Schema Volontario CET 1 Ratio: 11,42% (11,70% al 31/12/2018) Total Capital Ratio: 14,47% (14,85% al 31/12/2018) Indice di leva finanziaria: 16,25 (16,23 al 31/12/2018) Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 173% circa - NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale 165% circa Coverage ratio sofferenze pari al 67,72% e Coverage ratio totale crediti deteriorati pari al 46,52% Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 15,3 miliardi di euro (+3,38% su 31/12/2018) mentre la quota retail della raccolta diretta, pari a 8,5 miliardi, fa registrare un incremento a/a pari al 3,73%. La raccolta indiretta si attesta a 6,2 miliardi, di cui 3,3 miliardi sono rappresentati dalla componente di risparmio gestito. Includendo anche la raccolta istituzionale, le attività finanziarie intermediate ammontano complessivamente a circa 15,4 miliardi. I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7,1 miliardi di euro (-0,76% su 31/12/2018; -0,52% al netto delle cessioni di NPL realizzate nel primo semestre 2019). Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 90,5 milioni di euro, in aumento di 4,7 milioni rispetto al dato del primo semestre 2018 (+5,51%). Le rettifiche nette su crediti effettuate nel corso del primo semestre ammontano a euro 40 milioni (euro 30,3 milioni nel primo semestre 2018, pari a +31,96%) e determinano un costo del credito pari all’1,13% degli impieghi lordi verso la clientela (0,71% nel 2018). In particolare, i crediti in sofferenza - che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti netti per il 1,69% (in contrazione rispetto al dato registrato a fine 2018, pari al 2,15%) - presentano un livello di copertura pari al 67,72%, in linea con il livello registrato al 31 dicembre 2018. Le perdite derivanti da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ammontano a euro 12,5 milioni e sono quasi interamente riconducibili alle operazioni di derisking, effettuate nell’ambito della NPL Strategy di Gruppo. Il margine di intermediazione netto risulta pari a 152,6 milioni di euro e include commissioni nette riferite alle banche commerciali per 54,6 milioni (sostanzialmente invariate a/a) e il risultato netto delle attività e passività finanziarie positivo per 50,5 milioni, sostanzialmente composto da ricavi riferiti al portafoglio titoli di proprietà e da proventi da cessione di crediti CQS/CQP. I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 10,8 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle banche del Gruppo C.R. Asti in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A. I costi operativi ammontano a 123,4 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 65,3 milioni e si presenta in diminuzione (-17,86% a/a) rispetto al corrispondente dato del 2018 (che peraltro includeva accantonamenti riferiti al Fondo di Solidarietà). La componente riconducibile alle altre spese amministrative, al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS (6,6 milioni), è pari a 40,5 milioni di euro e, considerati gli effetti dell’IFRS 16, risulta sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre 2018. Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo C.R. Asti - in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano nonché di progettualità di cambiamento - finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine. Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il primo semestre 2019 è pari al 60,19%. Il corrispondente valore gestionale si attesta a 59,33%, ricalcolato escludendo gli oneri straordinari a sostegno del sistema bancario, l’accantonamento al Fondo di Solidarietà e la svalutazione del contributo allo Schema Volontario. Considerando i benefici attesi connessi all’operazione societaria straordinaria con Biverbanca, tali indicatori corrispondono proforma rispettivamente al 13,20% e al 16,25%.I Fondi Propri del Gruppo C.R. Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 30 giugno 2019 a 954 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,42%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2019 si attesta invece al 14,47%. Tutti i coefficienti patrimoniali risultano pertanto pienamente rispettosi dei requisiti SREP comunicati dall’Autorità di Vigilanza. RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R. ASTI S.P.A. AL 30/06/2019 Raccolta diretta: 6 miliardi di euro (-0,97% su 31/12/2018), di cui da clientela 5,5 miliardi (+3,84% su 31/12/2018) Raccolta gestita: 1,9 miliardi di euro (+3,26% su 31/12/2018); Raccolta globale: 9,5 miliardi di euro (+0,47% su 31/12/2018), di cui da clientela 9,1 miliardi (+3,50% su 31/12/2018) Crediti netti a clientela: 5,4 miliardi di euro (-0,41% su 31/12/2018 al netto della cessione NPL realizzata nel semestre) interamente rappresentati da impieghi economici Utile netto di periodo: 17,6 milioni di euro (+183,25% a/a); 24 milioni (+91,1% a/a) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 2) ROE ANNUALIZZATO: 5,44% (1,97% al 30/06/2018); corrispondente al 7,43% (3,19% al 30/06/2018) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 2) Cost/income: 51,84% (63,61% al 30/06/2018) escludendo oneri non ricorrenti per il sostegno straordinario al sistema bancario, i costi straordinari connessi al Fondo di Solidarietà e al FITD e la svalutazione dello schema volontario. CET 1 Ratio pari al 15,42% e Total Capital Ratio pari al 19,05% Indice di leva finanziaria: 13,26 Coverage ratio sofferenze pari al 69,26% e Coverage ratio totale crediti deteriorati pari al 46,11% Il primo semestre 2019 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 17,6 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 2) il risultato netto sarebbe pari a euro 24 milioni (+91,1% rispetto al dato del primo semestre 2018 ricalcolato con criteri omogenei). Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,4 miliardi di euro (+2,88% su 31/12/2018), di cui 5,5 miliardi riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 3,84%. La raccolta indiretta ammonta a 3,5 miliardi e comprende 1,9 miliardi di risparmio gestito. A livello complessivo, le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,5 miliardi di euro (+0,47% su 2018). I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, raggiungono i 5,4 miliardi di euro (-0,63% su 31/12/2018; -0,41% al netto della cessione NPL realizzata nel semestre) a conferma del concreto sostegno finanziario che la Banca continua a garantire a famiglie e operatori economici. Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 73,3 milioni di euro, in aumento del 14,04% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2018. Le perdite derivanti da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato risultano pari a euro 7,9 milioni e sono interamente riconducibili alle operazioni di derisking, effettuate in coerenza con l’NPL Strategy di Gruppo. Le rettifiche nette su crediti, che ammontano a 35 milioni di euro, sono aumentate a/a (+43,73%) e determinano un conseguente costo del credito pari all’1,21% degli impieghi economici lordi verso clientela a fronte di un valore pari allo 0,75% rilevato al 30 giugno 2018. Il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 46,11%. In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza, sul totale dei crediti è pari all’1,56% (in calo dal 2,04% del 31/12/2018) ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 69,26%. Le commissioni nette ammontano a 34,6 milioni di euro, sostanzialmente stabili (-0,42%) rispetto al primo semestre 2018. I dividendi su partecipazioni, pari a 9,5 milioni di euro, sono pressoché interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A. e alle controllate Biverbanca e Pitagora. Il margine di intermediazione netto si attesta a 99,6 milioni di euro (84,8 milioni al 30 giugno 2018; +17,55%). Le spese per il personale, pari a 40,5 milioni di euro, risultano in diminuzione del 13,90% rispetto al dato al 30 giugno 2018 (che peraltro includeva accantonamenti riferiti al Fondo di Solidarietà). Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza industriale, si attesta al 52,76% (72,12% rilevato al 30 giugno 2018); escludendo oneri non ricorrenti per il sostegno straordinario al sistema bancario, i costi straordinari connessi al Fondo di Solidarietà e al FITD e la svalutazione dello schema volontario, risulta pari al 51,84%, confermando l’elevato grado di efficienza di Banca C.R. Asti tenuto conto degli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine. I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 939 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,42%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2019 è invece pari al 19,05%. L’indice di leva finanziaria è pari a 13,26 in leggera diminuzione (-0,02 punti) rispetto al livello di fine 2018. Le risultanze del primo semestre 2019 confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca di Asti, mirate a preservare, e ove possibile a migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, accordano la loro fiducia al Gruppo. * * * PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2019 Raccolta diretta: 3,1 miliardi di euro (+2,81% su 31/12/2018) Raccolta globale: 5,8 miliardi di euro (+3,46% su 31/12/2018), di cui raccolta gestita pari a 1,4 miliardi Impieghi economici a clientela: 1,5 miliardi di euro (-3,75% su 31/12/2018) Utile netto: 5 milioni di euro (+25,45% su 30/06/2018); ROE annualizzato: 2,91% (2,33% al 30/06/2018) Cost/income: 66,53% escludendo oneri non ricorrenti per il sostegno straordinario al sistema bancario, i costi straordinari connessi al Fondo di Solidarietà e al FITD e la svalutazione dello schema volontario CET 1 Ratio: 22,92% (22,18% al 31/12/2018) Total Capital Ratio: 22,92% (22,18% al 31/12/2018) Indice di leva finanziaria: 11,46 (11,29 al 31/12/2018) Coverage ratio sofferenze pari al 63,14% e Coverage ratio totale crediti deteriorati pari al  49,29% * * * PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2019 Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 249 milioni di euro (+5,72% a/a) Utile netto: 3,7 milioni di euro (-9,61% a/a) ROE: 13,26% (15,73% al 30/06/2018) Cost/income: 47,71% (55,98% al 30/06/2018) CET 1 Ratio: 19,00% (22,89% al 31/12/2018) Total Capital Ratio: 19,00% (22,89% al 31/12/2018) Contatti: Marco Graziano   responsabile Servizio Affari Generali e Societari tel 0141 393 254 e mail: [email protected] Roberta Viarengo   responsabile Ufficio Segreteria Generale e Soci tel 0141 393 258 e mail: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info l’8.08.2019 alle ore 15 Schemi riclassificati gestionali al 30 giugno 2019
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La Cassa di Risparmio di Asti rispetta ampiamente i requisiti patrimoniali fissati dalla BCE e dalla Banca d’Italia
Asti, 28 giugno 2019
La Cassa di Risparmio di Asti ha ricevuto il provvedimento della Banca d’Italia con il quale, al termine del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), sono stati determinati i requisiti patrimoniali (corrispondenti agli Overall Capital Requirement ratio così come definiti dalle Guidelines EBA/GL/2014/13) che dovranno essere adottati a livello consolidato a decorrere dalla segnalazione sui fondi propri riferita al 30 giugno 2019 e che sono i seguenti: – coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio) pari al 9,00% – coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari al 10,50% – coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 12,50% I coefficienti patrimoniali della Cassa di Risparmio di Asti a livello consolidato di Gruppo al 31 marzo 2019 (ultima segnalazione di Vigilanza disponibile) superano ampiamente i minimi richiesti, attestandosi come segue: – Common Equity Tier 1 ratio: 11,66% – Tier 1 ratio: 11,81% – Total Capital ratio: 14,78% Asti, 28 giugno 2019 Diffuso tramite SDIR 1Info il 28.06.2019 alle ore 13.28
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Deposito Bilancio
Asti, 30 maggio 2019
Si avvisano i Signori Azionisti dell’avvenuto deposito presso il Registro delle Imprese di Asti, ai sensi dell’art. 2435 del Codice Civile, del bilancio di esercizio approvato dall’assemblea dei soci in data 30 aprile 2019 e del bilancio consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti. Tali documenti, unitamente alla documentazione prevista dalla normativa vigente, sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it. Asti, 30 maggio 2019 Diffuso tramite SDIR 1Info il 30/05/2019 alle ore 12:51
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L’Assemblea di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. approva il bilancio e rinnova il Consiglio d’Amministrazione e il Collegio Sindacale
Asti, 30 aprile 2019
Approvato il bilancio individuale al 31 dicembre 2018. Rinnovato il Consiglio d’Amministrazione e il Collegio Sindacale. Si è tenuta oggi 30 aprile al Teatro Alfieri di Asti l’Assemblea dei Soci della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A, chiamata ad approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018. Nella relazione agli azionisti, il Presidente Aldo Pia e l’Amministratore Delegato Carlo Demartini hanno fatto parlare i numeri per confermare il buono stato di salute della Banca e, più in generale, dell’intero gruppo bancario. La Cassa di Risparmio di Asti S.p.A ha chiuso l’esercizio 2018 in modo positivo, realizzando un utile netto di 14,8 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (GACS, attivazione del Fondo Esuberi e proventi non ricorrenti per accordi distributivi di prodotti assicurativi) il risultato netto risulta pari a euro 33,9 milioni (+44,55% rispetto al dato dell’esercizio 2017 ricalcolato con criteri omogenei). L’intero utile è stato destinato a ulteriore incremento patrimoniale, anche in considerazione del piano di sviluppo previsto dal piano strategico 2019-2021 nell’ambito del quale è inserita l’acquisizione della residua partecipazione di BiverBanca detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. a quest’ultime riservato. Il risultato complessivo consolidato 2018 è pari a euro 26,4 milioni, di cui euro 5,9 milioni a conto economico consolidato ed euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto in applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9. Tale risultato, al netto delle citate componenti reddituali non ricorrenti, ammonta a euro 55,2 milioni di cui euro 34,7 milioni a conto economico ed euro 20,5 milioni a riserve patrimoniali. Nella relazione agli azionisti è stato inoltre dato atto che dal 4 ottobre 2018 al 23 gennaio 2019 il Gruppo CR Asti è stato sottoposto a ispezione da parte della Banca d’Italia. Il relativo verbale è stato oggetto di consegna e illustrazione al Consiglio di Amministrazione in data 24 aprile 2019. Tale verbale ispettivo con i correlati provvedimenti e la lettera di osservazioni e raccomandazioni dell’Autorità di Vigilanza evidenziano rilievi e aree di intervento in materia di processi di governo e controllo, sostenibilità di medio-lungo termine del business model e processo del credito per i quali sono in fase di predisposizione sia considerazioni e controdeduzioni sia un apposito piano di azione per superare le carenze evidenziate, che verranno trasmessi alla Banca d’Italia. L’Assemblea ha quindi provveduto a rinnovare il Consiglio d’Amministrazione e il Collegio Sindacale, giunti al termine dei rispettivi mandati. Alla carica di Presidente e di Vice Presidente sono stati riconfermati rispettivamente Aldo Pia e Ercole Zuccaro. Riconferme anche per Carlo Demartini e Roberto Dani. Completa l’organismo l’ingresso dei nuovi Consiglieri Paolo Rebaudengo, Secondo Scanavino, Alain Devalle, Roberto Rho e Pier Angelo Taverna. Il Consiglio d’Amministrazione così nominato resterà in carico sino all’assemblea che approverà il bilancio 2019. Il Collegio Sindacale, il cui mandato è invece triennale, è composto dal Presidente Stefano Sesia e dai Sindaci Effettivi Maurizio Amede e Maura Campra. Sindaci Supplenti Giovanni Echafte e Andrea Foglio Bonda. E’ inoltre stato affidato a Deloitte e Touche spa l’incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi 2019-2027. L’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e l’approvazione del documento sulle politiche di remunerazione hanno concluso i lavori dell’Assemblea. Contatti: Marco GrazianoResponsabile Servizio Affari Generali e Societaritel 0141 393 254e mail [email protected] ViarengoResponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 30 aprile 2019 alle ore 20.13
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Il Consiglio d’Amministrazione di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. approva il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018
Asti, 28 marzo 2019
Approvato il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. L’utile netto consolidato ammonta a 5,9 milioni di euro e quello individuale a 14,8 milioni di euro che sarà interamente attribuito a ulteriore incremento patrimoniale. Convocata l’Assemblea degli Azionisti per il 30 aprile p.v. al Teatro Alfieri di Asti. Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 28 marzo 2019, ha approvato il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato, che vedono confermati sia il quadro di solidi fondamentali del Gruppo sia la capacità reddituale operativa, già resi noti l’11 febbraio u.s., in occasione dell’approvazione dei risultati preliminari dell’esercizio 2018. A livello individuale la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A ha chiuso l’esercizio 2018 in modo positivo, realizzando un utile netto di 14,8 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (GACS, attivazione del Fondo Esuberi e proventi non ricorrenti per accordi distributivi di prodotti assicurativi) il risultato netto risulta pari a euro 33,9 milioni (+44,55% rispetto al dato dell’esercizio 2017 ricalcolato con criteri omogenei). L’utile netto consolidato ammonta a 5,9 milioni di euro a cui si aggiungono euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto relativi ai crediti Pitagora per un risultato economico complessivo dell’anno pari a 26,4 milioni di euro a fronte di un utile netto 2017 di 32,8 milioni di euro. I risultati confermano un quadro di elevata solidità in termini di ratio patrimoniali, sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del periodico processo SREP, con un ampio margine di sicurezza in termini di surplus patrimoniale. Fra i fatti più rilevanti del 2018 va citata l’intensa attività di riduzione dei crediti deteriorati nell’ambito di una strategia triennale di ulteriore derisking e l’avviamento dell’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biver Banca che porterà vantaggi economici, patrimoniali e di governance. Il Consiglio d’Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ha deliberato di proporre all’Assemblea di attribuire l’intero utile a ulteriore incremento patrimoniale, anche in considerazione del piano di sviluppo previsto dal piano strategico 2019-2021 recentemente approvato, nell’ambito del quale è prevista la citata operazione di acquisizione della residua partecipazione di BiverBanca detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. a quest’ultime riservato. Il Consiglio d’Amministrazione ha inoltre riapprovato il resoconto semestrale consolidato, riferito al 30 giugno 2018, revisionato a seguito dell’individuazione del business model consolidato in applicazione del nuovo principio contabile IFRS9. L’Assemblea degli Azionisti è stata convocata per il giorno 30 aprile 2019 alle ore 16.00 al Teatro Alfieri di Asti in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 2 maggio 2019 alle ore 16.00, presso la Sede della Banca, come da avviso che sarà pubblicato sul quotidiano La Stampa il 30 marzo 2019 e sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it, con il seguente ordine del giorno: Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018. Deliberazioni relative. Determinazione del numero dei Componenti il Consiglio di Amministrazione e della durata in carica. Nomina del Consiglio di Amministrazione, del Presidente, del Vice Presidente e determinazione dei compensi e delle medaglie di presenza; deliberazioni inerenti e conseguenti. Nomina del Collegio Sindacale, del suo Presidente e determinazione dei compensi; deliberazioni inerenti e conseguenti. Politiche di remunerazione e di incentivazione. Conferimento incarico di revisione ai sensi del D.Lgs. n. 39/2010; deliberazioni inerenti e conseguenti. Autorizzazione ad acquistare ed a disporre di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile. Contatti: Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societari tel 0141 393 254 e mail [email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Soci tel 0141 393 258 e mail [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 28.03.2019 alle ore 19.13
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Gruppo Cassa di Risparmio di Asti – Risultati preliminari dell’esercizio 2018 (1)
Asti, 11 febbraio 2019
Confermati sia il quadro di solidi fondamentali del Gruppo sia la capacità reddituale operativa; realizzata un’intensa attività di riduzione dei crediti deteriorati nell’ambito di una strategia triennale di ulteriore derisking; avviata a fine 2018 l’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biverbanca con vantaggi economici, patrimoniali e di governance. Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“Banca di Asti”), nella seduta odierna, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuali e consolidate preliminari al 31 dicembre 2018. Confermato il quadro di solidi fondamentali: CET 1 ratio consolidato all’11,70% e Total Capital Ratio consolidato al 14,85%, (corrispondenti, rispettivamente, al 13,23% e al 16,38% tenuto conto dell’operazione societaria Biverbanca) ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari (per maggiori dettagli si rinvia alla successiva tabella); robusta situazione di liquidità: LCR pari al 163% e NSFR gestionale al 150% circa; elevato coverage dei crediti deteriorati: 49% a livello consolidato, nonostante la rilevante operazione di derisking realizzata mediante cessione di sofferenze per 700 milioni di euro. Massa Fiduciaria del Gruppo in crescita a 15,1 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo a circa 23 miliardi di euro; ulteriore espansione delle masse di risparmio gestito (+7,38% al netto delle sfavorevoli variazioni di mercato). Positiva dinamica degli impieghi economici netti a clientela (+2,49% rispetto al 31 dicembre 2017 escludendo l’effetto della cessione NPL) che conferma il concreto impegno nel supportare famiglie e operatori economici anche tramite l’attività creditizia. NPL ratio lordo in marcata diminuzione al 12,73% dal 17,81% registrato al 31 dicembre 2017 nell’ambito della strategia di gestione degli NPL, che prevede la riduzione di tale indicatore al di sotto del 10% entro il 2019 e circa al 7% entro il 2021. NPL ratio netto in contrazione al 7,02% dal 10,56% al 31 dicembre 2017. Risultato complessivo consolidato 2018 pari euro 26,4 milioni, di cui euro 5,9 milioni a conto economico consolidato ed euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto([2]) in applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9. Tale risultato, al netto delle componenti reddituali non ricorrenti([3]), ammonta a euro 55,2 milioni di cui euro 34,7 milioni a conto economico ed euro 20,5 milioni a riserve patrimoniali. In data 29 novembre 2018 Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli hanno sottoscritto un Accordo Quadro avente ad oggetto l’acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue azioni Biverbanca detenute dalle stesse Fondazioni mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Banca di Asti loro riservato. L’Operazione, condivisa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo C.R. Asti grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una più ottimale allocazione del capitale. Comporterà inoltre un rafforzamento della governance con una forte attenzione allo sviluppo economico – sociale dei territori di riferimento del Gruppo. "RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2018"] Raccolta diretta: 9.088 milioni di euro (+4,06% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.206 milioni di euro (+3,54% su 31/12/2017) Raccolta gestita: 3.189 milioni di euro (-2,82% su 31/12/2017); +7,38% al netto dell’impatto della valutazione di mercato Raccolta globale: 15.096 milioni di euro (+0,91% su 31/12/2017), di cui da clientela 14.214 milioni di euro (+0,44% su 31/12/2017) Crediti netti a clientela: 7.160 milioni di euro (+2,49% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL), interamente rappresentati da impieghi economici Utile netto: 5,9 milioni di euro oltre a riserve direttamente a patrimonio per 20,5 milioni di euro (relative ai crediti Pitagora - cfr. nota 2); 34,7 milioni di euro, oltre a ulteriori riserve per 20,5 milioni di euro, escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) ROE: 0,74% (3,33% includendo la riserva a patrimonio) corrispondente al 4,39% (6,98% includendo la riserva a patrimonio) se si escludono le componenti reddituali non ricorrenti Cost income: 67,05% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi CET 1 Ratio: 11,70% (12,14% al 31/12/2017) Total Capital Ratio: 14,85% (14,83% al 31/12/2017) Indice di leva finanziaria: 16,23 (12,67 al 31/12/2017) Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 163% - NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale circa 150% Coverage ratio sofferenze: 68,12% (55,51% al 31/12/2017) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 48,79% (45,90% al 31/12/2017) I risultati preliminari al 31 dicembre 2018 confermano un quadro di elevata solidità in termini di ratio patrimoniali, sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del periodico processo SREP([4]), con un ampio margine di sicurezza in termini di surplus patrimoniale. RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 31 DICEMBRE 2018    Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total Capital    CR Asti15,82%15,82%19,58%Biverbanca22,18%22,18%22,18%Pitagora22,90%N.A.22,90%    GRUPPO C.R. ASTI11,70%11,85%14,85%SREP Dicembre 2018 (Overall Capital Requirment)7,075%8,813%11,125%Surplus Patrimoniale+463 pb+304 pb+373 pbSurplus Patrimoniale corrispondente post operazione Biver+615 pb+456 pb+525 pb     Nel 2018 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito risultati positivi. L’utile netto ammonta a 5,9 milioni di euro a cui si aggiungono euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto relativi ai crediti Pitagora (cfr. nota 2), per un risultato economico complessivo dell’anno pari a 26,4 milioni di euro a fronte di un utile netto 2017 di 32,8 milioni di euro. Al netto delle componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) l’utile netto 2018 ammonta a 34,7 milioni di euro a cui si aggiungono i citati euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto, per un risultato gestionale annuo complessivo pari a euro 55,2 milioni. Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,8 miliardi di euro (+0,79% su 31/12/2017) mentre la quota retail della raccolta diretta, pari a 8.206 milioni di euro, fa registrare un incremento a/a pari al 3,54%. La raccolta indiretta si attesta a 6.008 milioni di euro, di cui 3.189 milioni di euro sono rappresentati dalla componente di risparmio gestito che, escludendo la sfavorevole variazione di mercato, ha registrato un rilevante incremento (+7,38%) rispetto al 31 dicembre 2017. Includendo anche la raccolta istituzionale, le attività finanziarie intermediate ammontano complessivamente a circa 15,1 miliardi di euro. I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.160 milioni di euro (+2,49% su 31/12/2017, immunizzando l’effetto della cessione NPL) a conferma di una politica creditizia di Gruppo volta a sostenere concretamente lo sviluppo dell’economia reale. Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 174,9 milioni di euro, in riduzione di 21,4 milioni di euro rispetto al 2017 (-10,89%). Tale dinamica è essenzialmente riconducibile alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9. Le rettifiche nette su crediti effettuate nel corso dell’anno ammontano a euro 60,9 milioni (euro 70,2 milioni nel 2017, pari a -13,28%) e determinano un costo del credito pari allo 0,79% degli impieghi lordi verso la clientela (0,89% nel 2017). L’operazione di cessione di sofferenze effettuata nel corso del 2018 ha inoltre determinato perdite da cessione di crediti per circa 31,0 milioni di euro. Conseguentemente a tali dinamiche, anche a seguito della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 48,79% (45,90% a fine anno precedente). In particolare, i crediti in sofferenza - che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 2,15% (in forte contrazione rispetto al dato registrato a fine 2017, pari al 6,32%) - presentano un livello di copertura pari al 68,12%, in marcato aumento rispetto al 55,51% registrato al 31 dicembre 2017. Il margine di intermediazione netto è pari a 245,8 milioni di euro e include: le commissioni nette, che ammontano a 125,5 milioni di euro a fronte di un dato 2017 pari a 96 milioni di euro (+30,71%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; limitando il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari al 15,72% (+4,79% al netto dei proventi non ricorrenti); il risultato netto delle attività e passività finanziarie - che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value nonché, a partire dal 1° gennaio 2018, gli utili/plusvalenze da cessione/valutazione dei crediti originati o acquistati dalla controllata Pitagora – è positivo per 25,1 milioni di euro a fronte di un valore pari a 44,3 milioni di euro registrato nel 2017. I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 13,0 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle banche del Gruppo C.R. Asti in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A. I costi operativi ammontano a 256,1 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 142,1 milioni di euro e si presenta in aumento (+5,54%) rispetto al corrispondente dato del 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 126,1 milioni di euro (in riduzione del 3,30% a/a). La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 85 milioni di euro - considerate escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS (pari a 9,9 milioni di euro) e i costi relativi all’operazione di derisking con GACS (pari a 4,6 milioni di euro) – si presenta sostanzialmente invariata. Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo C.R. Asti, in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano sia di progettualità di cambiamento, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine. Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 2018 è pari al 74,79%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 67,05%. I Fondi Propri del Gruppo C.R. Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2018 a 951 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,70%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2018 si attesta invece al 14,85%. Considerando i benefici attesi connessi all’operazione societaria straordinaria con Biverbanca, tali indicatori corrispondono rispettivamente al 13,23% e a 16,38%. ([4]) In data 27 giugno 2018 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca di Asti il proprio provvedimento circa i valori dei requisiti minimi di capitale da rispettare a livello consolidato in relazione al periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto sul Gruppo C.R. Asti. Raccolta diretta: 6.019 milioni di euro (+4,10% su 31/12/2017), di cui da clientela 5.305 milioni di euro (+4,80% su 31/12/2017) Raccolta gestita: 1.800 milioni di euro (-3,66% su 31/12/2017); +7,64% al netto dell’impatto della valutazione di mercato Raccolta globale: 9.464 milioni di euro (+1,33% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.751 milioni di euro (+1,51% su 31/12/2017) Crediti netti a clientela: 5.457 milioni di euro (+2,83% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL), interamente rappresentati da impieghi economici Utile netto di periodo: 14,8 milioni di euro (-21,20% a/a); 33,9 milioni di euro (+46,55% a/a) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) ROE: 2,35% (2,47% al 31/12/2017); corrispondente al 5,37% (3,03% al 31/12/2017) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) Cost income: 56,49% (60,71% al 31/12/2017) escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi CET 1 Ratio: 15,82% (15,72% al 31/12/2017) Total Capital Ratio: 19,58% (19,11% al 31/12/2017) Indice di leva finanziaria: 13,28 Coverage ratio sofferenze: 68,31% (54,77% al 31/12/2017) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,94% (45,79% al 31/12/2017) L’esercizio 2018 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 14,8 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) il risultato netto risulta pari a euro 33,9 milioni (+44,55% rispetto al dato dell’esercizio 2017 ricalcolato con criteri omogenei). Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,2 miliardi di euro (+0,27% su 31/12/2017), di cui 5,73 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 4,80%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3.5 miliardi di euro e comprende 1.800 milioni di euro di risparmio gestito che, escludendo la sfavorevole variazione di mercato, ha registrato un rilevante incremento (+7,64%) rispetto al 31 dicembre 2017. A livello complessivo, le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,5 miliardi di euro (+1,33% su 2017). I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, raggiungono i 5.457 milioni di euro (+2,8% su 31/12/2017, immunizzando l’effetto della cessione NPL) a conferma del concreto sostegno che la Banca mantiene nei confronti di famiglie e operatori economici. Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 136,4 milioni di euro, in contrazione del 5,04% rispetto al dato riferito al 31 dicembre 2017. Tale dinamica è essenzialmente riconducibile alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9. Le rettifiche nette su crediti, che ammontato a 60,7 milioni di euro, sono aumentate a/a (+11,22%) e determinano un conseguente costo del credito pari allo 1,03% degli impieghi economici lordi verso clientela che si presenta in lieve aumento rispetto allo 0,93% rilevato al 31 dicembre 2017. Il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,94% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2017 pari al 45,79%). In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza, sul totale dei crediti è pari al 2,04% (in significativo calo dal 6,32% del 31/12/2017) ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 68,31% rispetto a un dato al 31 dicembre 2017 pari al 54,77%. Al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 46,2 milioni di euro e si presenta in significativo calo, rispetto al 31 dicembre 2017 (-47,68% a/a). Le commissioni nette ammontano a 82,6 milioni di euro, con un sensibile incremento (+21,58%) rispetto al 31 dicembre 2017 legato in prevalenza ai comparti del gestito e delle assicurazioni danni, anche grazie a componenti non ricorrenti al netto delle quali l’incremento a/a sarebbe pari a +4,67%. I dividendi su partecipazioni, pari a 10,9 milioni di euro, sono pressoché interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A. e alle controllate Biverbanca e Pitagora. Il margine di intermediazione netto si attesta a 152,1 milioni di euro (166,8 milioni di euro al 31 dicembre 2017; -8,84%). Le spese per il personale, pari a 86,1 milioni di euro, risultano in aumento del 4,22% rispetto al dato al 31 dicembre 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce scende a 77,9 milioni di euro e presenta un decremento a/a pari a -2,82%. Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza industriale, si attesta al 62,83% (63,77% rilevato al 31 dicembre 2017); escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi risulta pari al 56,49%, confermando il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti tenuto conto degli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine. I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 929,5 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,82%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2018 è invece pari al 19,58%. L’indice di leva finanziaria è pari a 13,28, in aumento di 2,2 punti rispetto al livello di fine 2017. Le risultanze sopra descritte e commentate confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca di Asti, mirate a preservare, e ove possibile a migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, accordano la loro fiducia al Gruppo. * * * Allo scopo di fornire una più completa informativa, si riportano in allegato i prospetti riclassificati di stato patrimoniale e conto economico individuali e consolidati relativi all’informativa volontaria sui risultati preliminari dell’esercizio 2018.  Tale informativa non costituisce un bilancio individuale o consolidato conforme ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Infatti, il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca previsto entro la fine del mese di marzo 2019 e, pertanto, potrebbero essere soggetti a variazioni anche alla luce di eventi verificatisi successivamente. Tali documenti verranno sottoposti all’esame della società incaricata della revisione legale dei conti e saranno messi a disposizione degli azionisti entro i termini previsti dalle disposizioni normative e regolamentari applicabili. Si segnala, inoltre, che, contestualmente all’approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, è previsto che il Consiglio di Amministrazione proceda all’approvazione di un nuovo “Resoconto semestrale consolidato riclassificato 2018”, pubblicato su base volontaria e non soggetto alla disciplina sulle situazioni infrannuali prevista dal principio contabile IAS 34. Tale Resoconto sarà redatto in applicazione dei medesimi criteri di prima applicazione (FTA) del principio contabile IFRS 9 utilizzati ai fini del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 che, si precisa, sono per taluni aspetti differenti da quelli adottati ai fini del “Resoconto semestrale consolidato riclassificato 2018” approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 7 agosto 2018 che forniva una prima rappresentazione provvisoria dell’impatto previsto dalla summenzionata FTA. * * * Raccolta diretta: 3.030 milioni di euro (+1,05% su 31/12/2017) Raccolta globale: 5.623 milioni di euro (-1,05% su 31/12/2017), di cui raccolta gestita pari a 1.388  milioni di euro Impieghi economici a clientela: 1.596 milioni di euro (-0,91% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL) Utile netto: 6,7 milioni di euro (+26,64% su 31/12/2017); 13,6 milioni di euro (+66,7% a/a) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 2) ROE: 1,93% (1,45% al 31/12/2017) corrispondente al 3,46% (1,80% al 31/12/2017) se si escludono le componenti reddituali non ricorrenti Cost income: 76,21% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi CET 1 Ratio: 22,18% (19,38% al 31/12/2017) Total Capital Ratio: 22,18% (19,38% al 31/12/2017) Indice di leva finanziaria: 11,29 (10,07 al 31/12/2017) Coverage ratio sofferenze: 67,46% (58,19% al 31/12/2017) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 53,23% (48,18% al 31/12/2017) "PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2018"] Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 456 milioni di euro (+5,85% a/a) Utile netto: 8 milioni di euro (-26,58% a/a) sostanzialmente in linea col budget; escludendo le componenti di ricavo straordinarie riferite al 2017, la variazione a/a risulta pari a -4,09% ROE: 14,21% (19,11% al 31/12/2017) Cost income: 49,99% (47,70% al 31/12/2017) CET 1 Ratio: 22,89% (27,33% al 31/12/2017) Total Capital Ratio: 22,89% (27,33% al 31/12/2017) [1] Il 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo principio contabile IFRS 9 relativo alla classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting delle attività finanziarie, che ha sostituito il principio contabile IAS 39. Il Gruppo C.R. Asti, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i dati comparativi riferiti all’esercizio precedente. Alcuni dati riferiti al 31 dicembre 2018 pertanto potrebbero non risultare confrontabili con i dati dell’esercizio precedente a seguito dei differenti criteri di valutazione applicati. [2]) Trattasi essenzialmente di riserva patrimoniale relativa al trattamento contabile, a livello di bilancio consolidato in ossequio al nuovo principio contabile IFRS 9, della valutazione dei crediti CDQ Pitagora originati/acquistati nel 2018 e trattenuti nel perimetro di consolidamento a fine esercizio. ([3]) Le componenti straordinarie includono, da un lato, oneri non ricorrenti per l’operazione di derisking con GACS, per l’attivazione del Fondo Esuberi, per il sostegno straordinario al sistema bancario e, dall’altro lato, proventi non ricorrenti per accordi distributivi di prodotti assicurativi.
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Accordo tra Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli per l’Acquisizione delle residue partecipazioni nella controllata Biverbanca mediante conferimento in natura a Banca di Asti
Asti, 29 novembre 2018
Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e FondazioneCassa di Risparmio di Vercelli rendono noto che, in data odierna, hanno sottoscritto unAccordo Quadro avente ad oggetto l’acquisizione da parte di Banca di Asti delle residueazioni Biverbanca detenute dalle stesse Fondazioni, così da raggiungere il 100% del capitalesociale di Biverbanca, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale diBanca di Asti loro riservato (l’“Operazione”).L’Operazione è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo Cassa di Risparmio diAsti grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una piùottimale allocazione del capitale. In particolare, l’Operazione si inquadra in una strategia dicrescita dimensionale del Gruppo perseguita in coerenza con il radicamento e gliinsediamenti operativi nei bacini tradizionali di attività, con attenzione allo sviluppo della retecommerciale nelle aree del nord Italia, fermo restando l’interesse del Gruppo a proseguire ilsostegno dell’economia locale e la partecipazione a iniziative del territorio finora realizzateda Banca di Asti e da Biverbanca (con conservazione del marchio “Biver Banca”, anche nelcaso di sua fusione in Banca di Asti), sempre nel rispetto dei principi di vigilanza e diselezione del credito nonché di tutela/valorizzazione delle risorse umane di Banca di Asti e diBiverbanca nell’ottica di Gruppo.L’Operazione porterà anche ad un prezioso rafforzamento della governance con l’ingressonella compagine azionaria di investitori di lungo periodo con una forte attenzione allosviluppo economico – sociale dei territori di riferimento del Gruppo.Per Fondazione CR Biella e Fondazione CR Vercelli, l’Operazione è volta, da un punto divista finanziario, alla valorizzazione della partecipazione residua detenuta nella conferitaria,da un punto di vista industriale, a contribuire allo sviluppo del Gruppo nonchè al sostegno ealla valorizzazione delle proprie comunità di riferimento.I Presidenti delle Fondazioni di Asti, Biella e Vercelli, socie di Banca di Asti e Biverbanca,esprimono grande soddisfazione per il buon esito dell’operazione, che mette al centro lacomune forte attenzione e il peculiare interesse delle Fondazioni a porre in essere strategieed attività di promozione dello sviluppo dei territori di riferimento e di conservazione degliscopi ideali dei fondatori.L’Operazione prevede il conferimento (il “Conferimento”) in Banca di Asti di tutte le azioniBiverbanca detenute da Fondazione CR Biella e Fondazione CR Vercelli – paricomplessivamente al 39,58% del capitale sociale – con conseguente emissione da parte diBanca di Asti in favore della Fondazione CR Biella e della Fondazione CR Vercelli di azioniBanca di Asti, rivenienti da un apposito aumento di capitale loro riservato, paricomplessivamente a circa il 15,28% del capitale sociale di Banca di Asti post aumento dicapitale riservato. Le parti hanno fissato i termini economici del Conferimento determinandoin Euro 11,60 il prezzo di emissione delle azioni Banca di Asti (pari al prezzo medio delleazioni Banca di Asti registrato sul mercato “Hi-MTF” degli ultimi 12 mesi) ed Euro 125 milionicirca la valutazione convenzionale delle partecipazioni Biverbanca oggetto di Conferimento.In vista dell’ingresso della Fondazione CR Biella e della Fondazione CR Vercelli nellacompagine azionaria di Banca di Asti, è inoltre prevista la sottoscrizione di accordiparasociali da parte delle tre Fondazioni volti a consentire a Fondazione CR Biella eFondazione CR Vercelli di nominare loro rappresentanti negli organi sociali della Banca, giànell’ambito del rinnovo delle cariche previsto contestualmente all’approvazione del bilancio al31 dicembre 2018, e in particolare 2 amministratori (tra cui il Vice Presidente) da parte diFondazione CR Biella e 1 amministratore da parte di Fondazione CR Vercelli. A tali fini,l’Accordo Quadro prevede che l’Assemblea straordinaria di Banca di Asti sia chiamata adapprovare, oltre che l’aumento di capitale, anche talune modifiche statutarie prevedendo inparticolare la nomina del Vice-Presidente del consiglio di amministrazione da parte dellaseconda lista per numero di voti (con un minimo del 10%) e il meccanismo del c.d. “voto dilista” per la nomina dei componenti del collegio sindacale in modo da consentire allaseconda lista la nomina di 1 sindaco effettivo e di 1 sindaco supplente. .Nell’ambito degli accordi, è previsto che Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelliincrementi la propria partecipazione in Banca di Asti mediante l’acquisto di azioni pari al1,20% da Fondazione CR Asti contestualmente al closing del Conferimento e allo 0,15%tendenzialmente sul mercato.Si precisa che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, socio di controllo relativo di Bancadi Asti, ha comunicato la propria condivisione dell’Operazione e assunto impegni relativi allasottoscrizione degli accordi parasociali con la Fondazione CR Biella e la Fondazione CRVercelli.Il perfezionamento dell’Operazione è soggetto alle usuali condizioni sospensive tra cui laconferma dei valori del Conferimento da parte dell’esperto indipendente da designarsi aisensi dell’articolo 2343-ter, secondo comma, lettera b), cod. civ., l’ottenimento di tutte lenecessarie approvazioni e/o autorizzazioni del Conferimento, dell’aumento di capitale, dellemodifiche statutarie nonché dei Patti Parasociali da parte delle autorità coinvolte (inparticolare, al rilascio delle autorizzazioni da parte della Banca di Italia, della Banca CentraleEuropea e del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e l’approvazione da partedell’assemblea straordinaria dei soci di Banca di Asti dell’aumento di capitale e dellemodifiche statutarie.Tenuto conto di quanto precede, l’Accordo Quadro prevede che l’Operazione debbaconcludersi entro aprile 2019 e comunque in tempo utile per consentire alla Fondazione CRBiella e alla Fondazione CR Vercelli di votare nell’ambito dell’assemblea ordinaria dellaBanca chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2018 e il rinnovo delle carichesociali. Si precisa che la Banca fornirà tutte le necessarie informazioni relative alle delibereda assumersi da parte dell’Assemblea straordinaria con le modalità e nei tempi previsti dallanormativa vigente.Banca di Asti è stata assistita da Banca IMI, per gli aspetti finanziari, e da Pedersoli StudioLegale, per gli aspetti legali. Fondazione Biella e Fondazione Vercelli sono state assistite daPrometeia per gli aspetti finanziari. Per gli aspetti legali, Tosetto, Weigmann e Associati haassistito Fondazione CR Biella, i professori Paolo Montalenti e Oreste Cagnasso hannoassistito Fondazione CR Vercelli. Fondazione CR Asti è stata assistita da PWC per gliaspetti finanziari.Diffuso tramite SDIR 1Info il 29.11.2018 alle ore 18.06
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CREVAL e PITAGORA avviano una partnership industriale nel mercato della Cessione del Quinto dello Stipendio
Asti, 9 agosto 2018
SOTTOSCRITTO UN TERMSHEET PER L’ACQUISTO DA PARTE DI CREVAL DEL 9,9% DEL CAPITALE SOCIALE DI PITAGORA E LA DEFINIZIONE DI UN ACCORDO DISTRIBUTIVO DI LUNGO TERMINEPITAGORA – GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI - SI CONSOLIDA QUALE PRIMARIO OPERATORE NEL MERCATO DELLA CQS, CON LE SUE OLTRE 70 FILIALI DIRETTE E OLTRE 50 ACCORDI COMMERCIALI CON BANCHE E INTERMEDIARI Sondrio, Asti, 9 Agosto 2018 – Credito Valtellinese S.p.A. (“Creval”), Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“CR Asti”) e Bonino 1934 s.r.l. (“Bonino”) in data odierna hanno sottoscritto un Termsheet (“Termsheet”) avente ad oggetto i termini e le condizioni essenziali che disciplineranno: (i) l’acquisto da parte di Creval di una partecipazione del 9,9% (“Partecipazione”) del capitale sociale di Pitagora S.p.A. (“Pitagora”); con la contestuale stipula di patti parasociali che prevedranno tra l’altro la rappresentanza di Creval nell’ambito del Consiglio di Amministrazione di Pitagora, nonché (ii) la revisione e il rinnovo per cinque anni dell’accordo commerciale in essere tra Pitagora e Creval per la promozione di contratti di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio (“CQS”), con importanti obiettivi di erogato sulla rete Creval (“Accordo Commerciale”).L’acquisto della Partecipazione e la sottoscrizione dell’Accordo Commerciale (insieme, l’“Operazione”) rappresentano nel suo complesso un’opportunità importante per Creval al fine di aumentare l’esposizione al mercato della CQS, mercato in crescita e che potrebbe beneficiare, in prospettiva, anche di una significativa revisione, in senso favorevole, dei livelli di assorbimento di capitale. L’aumento dell’esposizione di Creval avverrà attraverso: (i) l’assunzione di una partecipazione nel capitale sociale di un primario operatore del settore, con il conseguente ritorno atteso anche alla luce del piano industriale di Pitagora; (ii) l’aumento previsto dell’erogato CQS attraverso le filiali Creval, grazie anche al supporto commerciale fornito da Pitagora e (iii) la concessione di linee di funding che potranno essere concesse a Pitagora, contribuendo al recupero di margine di interesse a valle del percorso di derisking effettuato da Creval.Per Creval, l’Operazione si inserisce pertanto nel contesto del progressivo potenziamento e ampliamento dell’offerta dedicata alla clientela retail e – in linea con quanto previsto nell’ambito del Piano Strategico 2018-2020 – potrà consentire un aumento della redditività complessiva, da realizzarsi in particolare attraverso lo sviluppo della penetrazione di Creval nel mercato del credito al consumo e il conseguente aumento della capacità di generazione di commissioni.Per CR Asti, Bonino e Pitagora, l’operazione è finalizzata a consentire a Pitagora un più accelerato sviluppo dimensionale mediante un aumento degli impieghi, grazie allo sviluppo dell’Accordo Commerciale con la rete di Creval.Pitagora è un intermediario finanziario specializzato nei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio, è uno dei principali operatori del mercato, dispone di una rete multifunzionale che copre capillarmente l’intero territorio nazionale ed ha sviluppato ormai da anni un innovativo modello di business rivolto alle banche ed al mercato retail. Nel corso del 2017 Pitagora ha sviluppato un turnover pari a circa 430 milioni di euro, con un utile netto pari a 10,9 milioni di euro e dal 31 dicembre 2017 presenta un patrimonio netto di 57,1 milioni di euro.Subordinatamente al completamento delle usuali attività di due diligence e alla definizione di accordi finali alla luce di quanto già pattuito nel Term Sheet, il closing dell’Operazione è previsto entro il mese di novembre 2018.L’acquisizione della Partecipazione avrà effetti trascurabili (c.a. 1 bps) sul livello del CET1 ratio fully loaded al 31 marzo 2018 di Creval.***Creval si è avvalsa dell’assistenza di Equita SIM S.p.A. per gli aspetti finanziari e dello Studio Legale Galbiati, Sacchi e Associati per gli aspetti legali.CR Asti, Bonino e Pitagora sono state assistite da Pedersoli Studio Legale e da Fieldfisher per gli aspetti legali. Contatti:CrevalInvestor relationsTelefono + 39 02 80637127Email: [email protected] relationsTelefono +39 02 80637403Email: [email protected] Comin&Partners – Lelio AlfonsoTelefono +39 334 605 4090Email: [email protected] CR AstiMarco GrazianoResponsabile Servizio Affari generalie SocietariTelefono +39 0141 393254Email: [email protected] ViarengoResponsabile Ufficio Segreteria Generale e SociTelefono +39 0141 393258Email: [email protected] PitagoraElena Rossignoli Paolo RossiResponsabile Servizio Affari Legali e Societari Direttore Partnership e MarketingTelefono +39 011 3341237 Telefono +39 011 3341437Email: [email protected] Email: [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 9.8.2018 alle ore 15.23
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Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile netto semestrale consolidato 2018: 11,7 milioni (23,6 milioni al netto degli oneri straordinari)
Asti, 7 agosto 2018
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata riferite al 30 giugno 2018.Robusti fondamentali e rilevante miglioramento della qualità dell’attivo:CET 1 ratio consolidato all’11,49% e Total Capital Ratio consolidato al 14,61% (valori pro forma[1]: 11,84% e 15,04% rispettivamente) – vedi successiva tabellarobusta situazione di liquidità: LCR pari al 218% e NSFR pari a 150%[2]elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 59% a livello consolidatoNPL ratio lordo pro forma atteso all’11,32% (dal 17,81% di fine 2017) e programma, già deliberato, di ulteriore riduzione al di sotto del 10% per fine 2018/inizio 2019.Massa Fiduciaria del Gruppo in ulteriore espansione a 15,1 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo in crescita a 23,2 miliardi di euro. Incidenza del risparmio gestito sulla raccolta indiretta in aumento al 53,3%, pur in presenza di uno sfavorevole andamento delle valutazioni di mercato, a conferma dell’efficacia delle specifiche iniziative di sviluppo intraprese nel comparto.Incremento degli impieghi economici lordi a clientela (+3,10% rispetto a fine 2017) che testimonia il costante supporto finanziario offerto a imprese e famiglie.Rettifiche nette su crediti a clientela ordinaria in riduzione del 32,9% a/a e conseguente contrazione del costo del rischio (-0,36 p.p. rispetto al primo semestre 2017).Utile netto consolidato a 11,7 milioni di euro (+14,67% rispetto al 1° semestre 2017) – superiore agli obiettivi di periodo nonostante i contributi straordinari a Fondo di Risoluzione Nazionale  – che sale a 23,6 milioni (+81,05% a/a) escludendo tali contributi e gli accantonamenti per il Fondo Esuberi.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2018Raccolta diretta: 8.951 milioni di Euro (+2,49% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.154 milioni di Euro (+2,89% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 3.260 milioni di Euro (-0,64% su 31/12/2017); +5,20% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 15.073 milioni di Euro (+0,76% su 31/12/2017), di cui da clientela 14.854 milioni di euro (+0,36% su 31/12/2017)Crediti netti a clientela: 7.544 milioni di Euro (+5,09% su 31/12/2017) di cui impieghi economici 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +3,10%Utile netto: 11,7 milioni di Euro (+14,67% su 30/06/2017); 23,6 milioni di Euro (+81,05% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE di periodo: 2,38%  (2,16% al 30/06/2017), corrispondente al 4,79% (2,76% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 61,73% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 11,49%; valore pro forma: 11,84% (12,15% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 14,61%; valore pro forma: 15,04% (14,84% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 16,22 (12,67 al 31/12/2017)Posizione di liquidità sensibilmente superiore ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 218% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) 150%2Coverage ratio sofferenze: 68,67% – valore pro forma: 69,84% (55,51% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,67% – valore pro forma: 53,79% (45,90% al 31/12/2017)NPL ratio lordo: 18,03% – valore pro forma 11,32% (17,81% al 31/12/2017)Le risultanze del 1° semestre 2018 confermano un quadro di solidità in termini di Ratios patrimoniali, sia individuali sia consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP:RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 30 GIUGNO 2018Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total CapitalCR Asti16,371%16,371%20,243%Biverbanca21,936%21,936%21,936%Pitagora26,823%N.A.26,823%GRUPPO C.R. ASTI (pro-forma post derecognition NPL GACS)11,836%11,987%15,044%SREP Giugno 2018 (Overall Capital Requirment)7,075%8,813%11,125%Surplus Patrimoniale+476 pb+317 pb+392 pbNel primo semestre 2018 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito un positivo risultato economico. L’utile netto realizzato ammonta a 11,7 milioni di euro, in significativo incremento (+14,67%) rispetto al corrispondente dato del 2017 pari a 10,2 milioni di euro. Al netto degli oneri straordinari connessi al Fondo Nazionale di Risoluzione e dei costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, l’utile netto al 30 giugno 2018 ammonta a 23,6 milioni di euro, in marcato aumento (+81,05%) rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio.Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,9 miliardi di euro (+0,36% su 31/12/2017), di cui 8,2 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 2,89%. La raccolta indiretta, che ammonta a 6,1 miliardi di euro e comprende 3,3 miliardi euro di risparmio gestito, ha registrato un decremento pari all’1,66% rispetto al 31 dicembre 2017; al netto dell’effetto negativo della valutazione di mercato, tale variazione ammonterebbe al +2,59%.I crediti netti verso clientela, per la quota rappresentata da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017). Il valore dell’aggregato al lordo degli accantonamenti è pari a 8.109 milioni di euro (+3,10% su 31/12/2017) e conferma la politica del Gruppo volta a sostenere concretamente lo sviluppo dell’economia reale.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 90 milioni di euro, in riduzione di 12,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-12,38%). Tale dinamica è in prevalenza riconducibile al minore apporto derivante dal portafoglio titoli di proprietà e alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9.Le rettifiche nette su crediti a clientela effettuate nel corso dell’anno ammontano a 27,9 milioni (41,5 milioni nel 1° semestre 2017, pari a -32,9% a/a) e determinano un costo del credito pari allo 0,69% degli impieghi lordi verso la clientela (1,05% al 30/06/2017) che riflette un progressivo e significativo miglioramento della qualità delle esposizioni creditizie, correlato anche ai segnali di tenuta che provengono dal sistema economico.In conseguenza di tali accantonamenti, anche a seguito della prima applicazione del  nuovo principio contabile IFRS 9, il livello di copertura dei crediti deteriorati raggiunge il 59,67% (45,90% a fine anno precedente, ricalcolato con criteri omogenei), valore che si attesta a 53,79% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione.In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 4,69% – presentano un livello di copertura pari al 68,67%, in sensibile aumento rispetto al 55,51% registrato al 31 dicembre 2017 (ricalcolato con criteri omogenei). Tenendo conto della predetta derecognition, il grado di copertura risulta pari al 69,84%.Il margine di intermediazione netto è pari a 154,6 milioni di euro, in crescita di 8,8 milioni di euro sul 1° semestre 2017 (pari a +6,06%), e include:le commissioni nette, che ammontano a 41 milioni di euro a fronte di un dato 2017 pari a 51,4 milioni di euro (-20,15%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; circoscrivendo il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari a +5,28%;il risultato netto delle attività e passività finanziarie – che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value nonché, a partire dal 1° gennaio 2018, gli utili/plusvalenze da cessione/valutazione dei crediti originati o acquistati dalla controllata Pitagora – è positivo per 38,7 milioni di euro a fronte di un valore pari a 16 milioni di euro registrato nel 1° semestre 2017.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 13 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle Banche del Gruppo in Banca d’Italia e in Cedacri Spa.I costi operativi ammontano a 137,8 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 79,4 milioni di euro e si presenta in aumento (+12,86%) rispetto al corrispondente dato del 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 63,4 milioni di euro, in significativa riduzione a/a di -4,21%.La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 43,7 milioni di euro – considerate escludendo i contributi ai Fondi Nazionale Risoluzione, SRF e DGS (pari a 7,5 milioni di euro) – ha registrato un decremento a/a di -2,30%.Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo, in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano sia di progettualità di cambiamento, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine.Il cost/income, che esprime il rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 1° semestre 2018 è pari al 74,45%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 61,73% in diminuzione rispetto al 62,94% del 1° semestre 2017.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) a livello di Gruppo è pari a 16,22 e, in prevalenza a causa degli effetti patrimoniali della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS 9, risulta in aumento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2017, che ammontava a 12,67.I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 30 giugno 2018 a 950 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,49%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 si attesta invece al 14,61%. Considerando i benefici attesi, in termini di minori assorbimenti patrimoniali, connessi alla prevista derecognition dei crediti deteriorati connessi all’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS, tali indicatori risulteranno pari a 11,84%, e 15,04%, rispettivamente, per il quanto riguarda CET 1 Ratio e Total Capital Ratio.RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2018Raccolta diretta: 5.924 milioni di Euro (+2,46% su 31/12/2017), di cui da clientela 5.250 milioni di Euro (+3,71% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 1.850  milioni di Euro (-1,00% su 31/12/2017) +5,40% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 9.447 milioni di Euro (+1,15% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.774 milioni di euro (+1,77% su 31/12/2017)Crediti netti a clientela: 5.817 milioni di Euro (+6,45% su 31/12/2017), di cui impieghi economici 5.434 milioni di euro (-0,55% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +2,96%Utile netto di periodo: 6,2 milioni di Euro (-33,63% a/a); 12,6 milioni di Euro (+14,45% a/a) escludendo i contributi straordinari al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE di periodo: 1,57% (2,46% al 30/6/2017); corrispondente al 3,19% (2,88% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FRN e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 59,76% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 15,82% (15,72% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 19,56% (19,11% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 13,52Coverage ratio sofferenze: 68,46% – valore pro forma: 71,07% (54,77% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,78% – valore pro forma: 54,25% (45,79% al 31/12/2017)NPL ratio lordo: 17,87% – valore pro forma: 10,82% (17,45% al 31/12/2017)Il primo semestre 2018 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 6,2 milioni di euro. Escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, il risultato netto è pari a 12,6 milioni (+14,45% rispetto al dato del 30 giugno 2017 ricalcolato con criteri omogenei).Le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,4 miliardi di euro. Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,2 miliardi di euro (+1,03% su 31/12/2017), di cui 5,3 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 3,71%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3,5 miliardi di euro (-0,98% su 31/12/2017) comprende 1,850 miliardi di euro di risparmio gestito; escludendo l’effetto della valutazione di mercato, la variazione ammonterebbe a +2,29%.I crediti lordi verso clientela, per la componente rappresentata da impieghi economici, raggiungono i 6.153 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+2,96%). L’andamento dell’aggregato conferma che la Banca, in virtù delle sue politiche creditizie, mantiene costante il suo impegno nel garantire a imprese e famiglie sostegno finanziario.Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 64,3 milioni di euro, in calo del 17,17% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2017. Su tale dinamica hanno inciso in modo rilevante l’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9, in termini di criteri sia di contabilizzazione che di rappresentazione negli schemi di bilancio, e il minore apporto del portafoglio titoli di proprietà.Le rettifiche nette su crediti a clientela, che ammontano a 25,4 milioni di euro (in diminuzione a/a del 22,8%), determinano un costo del credito pari allo 0,83% degli impieghi economici lordi. Tale indicatore, pur rimanendo in un regime di rigorose politiche di accantonamento, si presenta in sensibile diminuzione rispetto all’1,10% rilevato al 30 giugno 2017.Il livello di copertura dei crediti deteriorati sale al 59,78% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2017 pari al 45,79%) e ammonta al 54,25% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione. In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale dei crediti è pari al 4,68% e il loro livello di  copertura risulta essere pari al 68,46% (71,07% includendo la derecognition degli NPL interessati dalla cartolarizzazione con GACS), in aumento rispetto al valore rilevato al 31 dicembre 2017 pari al 54,77%.Al netto delle rettifiche di valore su crediti il margine di interesse ammonta a 37,3 milioni di euro e si presenta in diminuzione, rispetto al 30 giugno 2017, di 7,4 milioni di euro (-16,46%).Le commissioni nette ammontano a 34,8 milioni di euro, con un significativo incremento (+5,66%) rispetto al 31 dicembre 2017, legato in prevalenza ai comparti del risparmio gestito e delle assicurazioni del ramo danni.I dividendi su partecipazioni, pari a 10,9 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri Spa e alle controllate Biverbanca e Pitagora.Il margine di intermediazione netto si attesta pertanto a 84,8 milioni di euro (87 milioni di euro al 30 giugno 2017;  -2,59%).Le spese per il personale, pari a 47 milioni di euro, risultano in aumento del 10,18% rispetto al dato al 30 giugno 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce risulta pari a 39 milioni di euro e presenta quindi un decremento a/a pari a -3,43%.Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 5,6 milioni di euro, risultano stabili rispetto all’esercizio precedente.Nel complesso, la dinamica degli oneri operativi si presenta in linea con le previsioni di budget e riflette le scelte strategiche operate dal Gruppo in termini di sviluppo commerciale, di investimento nel capitale umano e di accentramento di funzioni delle controllate Biverbanca e Pitagora a scopo di ulteriore efficientamento a livello di Gruppo.Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 72,12% (68,64% rilevato al 31 dicembre 2017) e – escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi – risulta pari al 59,76%; tale valore, considerati gli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine, conferma il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti.I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 937 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,82%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 è invece pari al 19,56%.L’indice di leva finanziaria è pari a 13,52 in aumento, prevalentemente a seguito degli effetti patrimoniali della prima adozione dell’IFRS 9, di 2,43 punti percentuali rispetto al livello di fine 2017.Le risultanze sopra descritte e commentate confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca, mirate preservare, e ove possibile migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, hanno accordato la loro fiducia all’azienda.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2018Raccolta diretta: 3.064 milioni di Euro (+2,21% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 1.410  milioni di Euro (-0,16% su 31/12/2017); +4,94% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 5.686 milioni di Euro (+0,06% su 31/12/2017)Impieghi economici netti a clientela: 1.639 milioni di euro (-2,33% su 31/12/2017) prevalentemente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a 0,58%Utile netto: 4 milioni di Euro (-1 milione di Euro a/a); 9,6 milioni di Euro (+113,9% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE: 2,11% (2,79% al 30/06/2017) corrispondente al 5,01% (2,47% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 65,52% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 11,39 (10,07 al 31/12/2017)Coverage ratio sofferenze: 69,15% – valore pro forma 66,54% (58,19% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 60,67% – valore pro forma 53,99% (48,17% al 31/12/2017)NPL Ratio Lordo: 18,23% – valore pro forma 12,24% (18,16% al 31/12/2017)PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2018Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 236 milioni di Euro (+7,17% a/a)Utile netto: 4,1 milioni di Euro (-45,33% a/a) sostanzialmente in linea col budget; escludendo le componenti di ricavo straordinarie riferite al primo semestre 2017, la variazione a/a risulta pari a -17,3%;ROE: 15,73% (19,11% al 31/12/2017)Cost income: 55,98% (47,70% al 31/12/2017)CET 1 Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)Diffuso tramite SDIR 1Info il 7.8.2018 alle ore 17.56[1] Nel presente comunicato, i dati denominati “pro forma” sono stati calcolati stimando i benefici, in termini di minori assorbimenti patrimoniali ovvero di riduzione di stock, derivanti dalla derecognition dei crediti deteriorati interessati dall’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS in corso di finalizzazione[2] Dato riferito al 31 marzo 2018Vai alla pagina Bilanci
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Cartolarizzazione GACS
Asti, 26 luglio 2018
Cessione di Euro 697 milioni di crediti in sofferenza da parte di Cassa di Risparmio di Asti e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca a favore di Maggese S.r.l. e relativa cartolarizzazione. Emissione da parte di Maggese di titoli aventi un valore complessivo pari al 29,63% del valore nominale dei crediti ceduti, la cui tranche senior sarà eleggibile per la GACS. Titoli interamente sottoscritti da Cassa di Risparmio di Asti e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca. Asti, 26 luglio 2018 -  Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e la controllata Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A. hanno ceduto un portafoglio di crediti classificati “in sofferenza” per un importo complessivo lordo pari ad Euro 697 milioni alla data di valutazione del 31 dicembre 2017 a Maggese S.r.l., veicolo di cartolarizzazione costituito ex legge 130/99.Il portafoglio ceduto è composto per il 63% da crediti ipotecari e per il rimanente 37% da crediti chirografari.A fronte dell’acquisto dei suddetti crediti, Maggese S.r.l. ha emesso in data odierna le seguenti classi di titoli ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della legge 130/1999: una classe senior, dotata di rating BBB(low)(sf)/Baa3(sf)/BBB(sf) da parte, rispettivamente, delle agenzie di rating DBRS, Moodys e Scope, pari a Euro 170.809.000 ed eleggibile per la “Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie” (c.d. “GACS”) ai sensi del decreto-legge 18/2016; una classe mezzanine, pari ad Euro 24.401.000 non dotata di rating; e una classe junior, pari ad Euro 11.420.000 non dotata di rating. Il valore complessivo dei titoli emessi è pari al 29,63% del valore nominale dei crediti ceduti.I titoli senior hanno un coupon pari all’Euribor 6 mesi + 0,5%, il rendimento dei titoli mezzanine è pari all’Euribor 6 mesi + 6%, mentre i titoli junior hanno diritto di ricevere quale forma di remunerazione il c.d. “variable return”, in conformità all’ordine di priorità dei pagamenti applicabile.Tutti i titoli sono stati sottoscritti da Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A. ed è stato attivato l’iter procedimentale di richiesta della GACS per i titoli senior.Il trasferimento dei titoli mezzanine e dei titoli junior consentirà la derecognition dei crediti da parte, rispettivamente, di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A., a seguito della vendita del 95% dei titoli mezzanine e junior ad investitori istituzionali, previo espletamento degli adempimenti previsti dalle Istruzioni di Vigilanza.Il deconsolidamento ai fini contabili delle sofferenze sottostanti consentirà di ridurre il rapporto “crediti deteriorati lordi / impieghi lordi” di Gruppo sotto il 12% e il rapporto “crediti deteriorati netti /impieghi netti” sotto il 6% in linea con la pianificazione strategica.L’operazione è stata strutturata da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A., in qualità di arranger. Prelios Credit Servicing è stato nominato servicer del portafoglio cartolarizzato e nell’ambito di tale ruolo sarà responsabile delle attività di master servicing e di special servicing per tutta la durata dell’operazione.All’operazione hanno inoltre partecipato BNP Paribas Securitisation Services, Milan Branch, KPMG Fides Servizi di Amministrazione S.p.A., Securitisation Services S.p.A. e Finanziaria Internazionale Investments SGR S.p.A. Contatti:dr. Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari generali e Societaritel 0141 393 254e mail [email protected] Roberta Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail [email protected] Diffuso tramite SDIR 1Info il 26.7.2018 alle ore 19.38
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