Comunicati stampa

Il Consiglio di Amministrazione approva la proposta di aumento di capitale sociale
Asti, 30 aprile 2015
Il Consiglio di Amministrazione di Banca C.R. Asti S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza del dottor Aldo Pia, facendo seguito alla deliberazione già assunta in data 19 marzo 2015, ha approvato all'unanimità la proposta di aumento del capitale sociale a pagamento che sarà sottoposta all'approvazione dell'assemblea straordinaria degli azionisti. La proposta prevede un aumento del capitale sociale a pagamento, scindibile, per un controvalore complessivo massimo di Euro 200 milioni circa, incluso il sovrapprezzo, da offrire in opzione a tutti gli azionisti della Banca e al pubblico (in relazione alle azioni che non siano state sottoscritte nell'ambito dell'offerta in opzione, anche a seguito dell'esercizio del diritto di prelazione da parte degli aventi diritto ai sensi dell'art. 2441, comma 3, del cod. civ.). La proposta prevede inoltre che il prezzo di sottoscrizione sia compreso tra un minimo di Euro 12,50 ed un massimo di Euro 14,50 per ciascuna azione, incluso il sovrapprezzo. La forchetta di prezzo è stata determinata sulla base di metodologie di valutazione di comune applicazione (post distribuzione dei dividendi relativi all'esercizio 2014) e applicando uno sconto in linea con le prassi di mercato per operazioni similari effettuate nell'anno 2014. L'Assemblea straordinaria degli Azionisti sarà chiamata, in sede di approvazione dell'aumento di capitale, a conferire al Consiglio di Amministrazione i necessari poteri per definire, tra l'altro, le modalità ed i termini dell'aumento di capitale e, in prossimità dell'avvio dell'operazione, il prezzo di sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione, il numero massimo di nuove azioni ordinarie da emettere e il relativo rapporto di opzione. Il prezzo di sottoscrizione così definito contribuirà alla base di calcolo per la determinazione del valore teorico del diritto di opzione. L'assemblea straordinaria degli azionisti sarà convocata per il giorno 28 maggio 2015, in prima convocazione, e, occorrendo, in seconda convocazione, il 29 maggio 2015. Si prevede che l'offerta relativa all'aumento di capitale possa avvenire nel secondo/terzo trimestre del 2015, subordinatamente al rilascio delle autorizzazioni da parte di Banca d'Italia, all'approvazione assembleare, nonché all'approvazione del Prospetto Informativo da parte di Consob. Come già anticipato con comunicato stampa del 19 marzo scorso, il principale obiettivo dell'aumento di capitale consiste nell'incrementare il livello di patrimonializzazione della Banca e del Gruppo al fine di garantire un'adeguata dotazione di mezzi propri a supporto delle proprie prospettive strategiche. Il presente comunicato e le informazioni ivi contenute non includono o costituiscono un'offerta di sottoscrizione di strumenti finanziari, o una sollecitazione di un'offerta a sottoscrivere strumenti finanziari né in Italia né negli Stati Uniti, in Australia, Canada o Giappone né in qualsiasi altro Paese in cui tale offerta o sollecitazione sarebbe soggetta all'autorizzazione da parte di autorità locali o comunque vietata ai sensi di legge (gli "Altri Paesi"). Il presente comunicato, parte di esso o la sua distribuzione non possono costituire la base di, né può essere fatto affidamento sullo stesso rispetto a, un eventuale accordo o decisione di investimento. Qualsiasi decisione di investimento potrà essere basata esclusivamente sul Prospetto Informativo che la Banca dovrà pubblicare prima dell'avvio dell'offerta ai sensi di legge.
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In pagamento il dividendo agli Azionisti della Cassa di Risparmio di Asti € 0,40 per azione
Asti, 30 aprile 2015
Si avvisano i Signori Azionisti che l'Assemblea degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ha deliberato, in data 30 aprile 2015, la distribuzione di un dividendo di € 0,40 per azione, con data stacco 4 maggio 2014 e data di pagamento 6 maggio 2015.
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Banca C.R. Asti: raggiunto l’accordo per l’acquisto della partecipazione del 65% di Pitagora S.p.A.
Asti, 22 aprile 2015
Banca C.R. Asti comunica che Pitagora 1936 S.p.A. ha accettato la sua proposta per l'acquisto di una partecipazione pari al 65% del capitale sociale di Pitagora S.p.A. ("Pitagora" o la "Società") detenuta da Pitagora 1936, società holding facente capo per il 52% a Wise SGR per conto del fondo Wisequity II e per il 24% ciascuno a Banca Popolare di Milano e alla Bonino 1934 Srl di Massimo Sanson. Banca C.R. Asti detiene già il 5% della Società e pertanto raggiungerà il 70% del capitale. Con tale operazione il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti intende allargare la propria area di business in un settore affine, che ha registrato dinamiche positive negli scorsi anni. Pitagora è un intermediario finanziario specializzato nei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio (CQS), è uno dei principali operatori del mercato, dispone di una rete multifunzionale che copre capillarmente l'intero territorio nazionale ed ha sviluppato ormai da anni un innovativo modello di business rivolto alle Banche ed al mercato retail. Pitagora, dopo la significativa crescita negli ultimi anni, entra a far parte di un Gruppo bancario, con una prospettiva di progetto industriale di medio-lungo termine di ulteriore rafforzamento e sviluppo delle proprie attività. Al 31 dicembre 2014, Pitagora ha registrato un utile netto di circa 4,5 milioni di euro, un volume di erogato di circa 357 milioni di euro e un patrimonio netto di 37,7 milioni di euro, post distribuzione del dividendo. Pitagora si avvale di un management team di primissimo livello guidato dall'Amministratore Delegato Massimo Sanson che è previsto permanga in tale veste per almeno altri 6 anni e abbia una partecipazione azionaria significativa nella Società. Manager e agenti detengono anch'essi quote di Pitagora. Wise ha accompagnato Pitagora in un periodo di forte crescita dei volumi e della redditività, nonostante le difficili condizioni di mercato e finanziarie in cui la società si è trovata ad operare. Il ruolo di Wise è stato quello di sostenere la società nel processo di rafforzamento manageriale e patrimoniale. Il prezzo di acquisto della partecipazione (65% del capitale sociale della Società) previsto dall'accordo è pari a Euro 35,5 milioni. Il perfezionamento della compravendita è soggetto, tra l'altro, all'approvazione da parte della Banca d'Italia. Prima del closing dell'operazione, previsto nel terzo trimestre dell'anno, Banca C.R. Asti e Massimo Sanson con il relativo veicolo societario, stipuleranno un patto parasociale per la governance della Società. * * *Banca C.R. Asti è stata assistita da Pedersoli e Associati e PwC.Pitagora 1936 da Simmons & Simmons e Vitale & Co.Bonino 1934 dallo Studio Legale Ferreri.I partner di Wise Roberto Saviane e Stefano Ghetti hanno seguito l'operazione.
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Il Consiglio di Amministrazione avvia l’iter per un piano di rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di capitale a pagamento
Asti, 19 marzo 2015
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza del dottor Aldo Pia, ha deliberato di avviare un programma di rafforzamento patrimoniale mediante un aumento di capitale a pagamento di complessivi massimi Euro 200 milioni da offrire in opzione a tutti gli azionisti. L’obiettivo dell’operazione è di aumentare il livello di patrimonializzazione della Banca e del Gruppo al fine di assicurare un’adeguata dotazione di mezzi propri a supporto delle prospettive strategiche e di rafforzare ulteriormente la propria adeguatezza patrimoniale rispetto ai requisiti di Basilea 3, creando un adeguato cuscinetto di capitale aggiuntivo. Le modalità, i termini e le condizioni dell’aumento di capitale, inclusi il prezzo di emissione, il numero delle nuove azioni da emettere ed il rapporto di opzione saranno definiti nel prosieguo dell’iter di approvazione dell’aumento di capitale. In particolare, la proposta di aumento di capitale dovrà essere sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria dei soci che si terrà in una data successiva alla data dell’assemblea ordinaria chiamata ad approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, secondo quanto sarà comunicato mediante apposito comunicato stampa. Ai fini di quanto precede, la Banca avvierà i procedimenti autorizzativi con le Autorità di Vigilanza (Banca d’Italia e Consob). Si stima attualmente che l’offerta relativa all’aumento di capitale possa iniziare entro la fine del secondo trimestre del 2015, subordinatamente all’approvazione assembleare e al rilascio delle autorizzazioni delle competenti Autorità di Vigilanza.
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Approvati l’utile semestrale consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed individuale della capogruppo
Asti, 7 agosto 2014
Approvati l’utile semestrale consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed individuale della Capogruppo Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/6/2014Raccolta diretta: 9.233 milioni di Euro (-0,18% su 31/12/2013)Raccolta indiretta: 5.824 milioni di Euro (+2,45% su 31/12/2013)Raccolta globale: 15.057 milioni di Euro (+0,82% su 31/12/2013)Crediti netti a clientela: 6.968 milioni di Euro (+0,22% su 31/12/2013)Utile netto di periodo (comprensivo dell’accantonamento al Fondo Solidarietà): 34,3 milioni di Euro (+250,9% a/a);Utile netto di periodo senza l’impatto della tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 65,5 milioni di EuroROE annualizzato: 8,54% – senza impatto tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 16,34%Cost income: 40,56% – senza impatto Fondo Solidarietà: 32,22% (58,32% al 30/6/2013)CET 1 Ratio: 10,24% (Core Tier 1 Ratio al 31/12/2013: 8,41%)Total Capital Ratio: 13,04% (8,41% al 31/12/2013)Indice di leva finanziaria: 17,55 (17,14 al 31/12/2013)Coverage ratio sofferenze: 60,35% (59,98% al 31/12/2013)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,21% (42,53% al 31/12/2013)L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 1° semestre 2014 ammonta a 34,3 milioni di euro ed è in sensibile crescita rispetto al corrispondente dato del 1° semestre 2013, pari a 9,8 milioni di euro.  Tale risultato è composto da 40,3 milioni di euro di utili di pertinenza della Capogruppo e da 6,0 milioni di euro di perdite di pertinenza di terzi ed include l’effetto della tassazione addizionale (incrementata dal 12% al 26% dal D.L. 66/2014) sulla valutazione delle quote Banca d’Italia e dell’accesso al “Fondo di Solidarietà per sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del credito”.Senza considerare l’impatto della predetta tassazione - evento di carattere straordinario che ha implicato un effetto negativo netto pari a 31,3 milioni di euro - l’utile netto di Gruppo si attesterebbe nel 1° semestre 2014 a circa 65,5 milioni.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 15,1 miliardi di euro (+0,82% su 31/12/2013); la raccolta diretta è pari a 9,2 miliardi di euro (-0,18% su 31/12/2013) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa.Al netto della componente riferita a controparti istituzionali, la raccolta diretta registra una crescita del 7,49% rispetto al 31 dicembre 2013.I crediti netti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7 miliardi di euro (+0,22% su 31/12/2013).Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 102,6 milioni di euro, risultato raggiunto anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio, malgrado i tassi di mercato rimangano compressi su livelli straordinariamente esigui.Il permanere della difficile congiuntura economica, con le relative ricadute sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, ha implicato la necessità di effettuare rigorosi e adeguati accantonamenti, comportando rettifiche nette su crediti per 95,6 milioni di euro ed un conseguente costo del credito annualizzato pari al 2,74% degli impieghi netti verso la clientela.A seguito di tali accantonamenti, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,21% (in sensibile aumento rispetto al 42,53% di fine anno precedente), livello di gran lunga superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza, che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 4,29% (in linea con la media del sistema), presentano un livello di copertura del 60,35%, in crescita rispetto al 59,98% registrato al 31 dicembre 2013.Il margine di intermediazione netto è pari a 213,5 milioni di euro e include: le commissioni nette, che ammontano a 47,7 milioni di euro ; il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell'operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 132,3 milioni di euro. La componente di commissioni nette relativa alla gestione ed intermediazione finanziaria, costituita essenzialmente dalle commissioni percepite per la gestione ed amministrazione della raccolta indiretta e per la distribuzione di polizze assicurative, si è attestata a 15,6 milioni di euro.Nell’ambito delle altre commissioni nette, i ricavi dei servizi di incasso e pagamento ammontano a 8,2 milioni di euro, mentre le commissioni percepite per la gestione dei conti correnti e dei depositi ammontano a 8,5 milioni di euro. Quelle relative ad altri servizi, pari a 13,9 milioni di euro, sono essenzialmente rappresentate da commissioni riferibili ad operazioni creditizie.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 11,8 milioni di euro e sono in prevalenza originati dalla partecipazione detenuta in Banca d’Italia.L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 86,8 milioni di euro, mentre l’ammontare delle imposte è pari a 52,6 mln di euro, di cui 31,3 mln di euro riconducibili alla già richiamata tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia. In conseguenza di quest’ultimo fenomeno, il tax rate è pari al 60,5%.I costi operativi ammontano a 125,4 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 88,7 milioni di euro. Al netto dell’onere per l’accantonamento al Fondo Solidarietà - pari a circa 25,8 milioni di euro e da inquadrare in una più ampia manovra di efficientamento organizzativo di Gruppo che porterà benefici economici consistenti e ricorrenti già a partire dal secondo semestre - il costo del personale risulterebbe pari a 62,9 milioni di euro (+3,01% a/a).La componente riferibile alle altre spese amministrative, pari a 30,7 milioni di euro, ha registrato una sensibile riduzione a/a (-3,27%) a conferma della costante attenzione al governo dei costi che caratterizza le scelte gestionali del Gruppo.Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione ed è pertanto un significativo indicatore dell’efficienza operativa del Gruppo, per il 1° semestre 2014 è pari al 40,56%. Al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà sarebbe pari al 32,22%, indice che conferma l’elevata efficienza industriale del Gruppo.Il patrimonio di vigilanza del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti si è attestato al 30 giugno 2014 a 880,1 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 10,24%. A fine anno precedente l’indicatore corrispondente, il Core Tier 1 Ratio, si attestava all’8,41%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2014 è invece pari al 13,04% a fronte di un valore al 31 dicembre 2013 pari all’8,41%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 17,55, in lieve incremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2013, che ammontava a 17,14. RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2014Raccolta diretta: 6.483 milioni di Euro (-0,66% su 31/12/2013)Raccolta indiretta: 2.906  milioni di Euro (+4,04% su 31/12/2013)Raccolta globale: 9.389 milioni di Euro (+0,75% su 31/12/2013)Crediti netti a clientela: 4.994 milioni di Euro (-0,42% su 31/12/2013)Utile netto di periodo (comprensivo dell’impatto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà): 21,7 milioni di Euro (+41,90% a/a)Utile netto senza l’impatto della tassazione addizionale sulle valutazione delle quote Banca d’Italia: 30,9 milioni di euroROE annualizzato: 7,05% – senza impatto tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 10,05%Cost income: 36,35% – senza impatto Fondo Solidarietà: 31,88% (47,62% al 30/6/2013)CET 1 Ratio: 13,75% (Core Tier 1 Ratio al 31/12/2013: 16,52%)Total Capital Ratio: 17,80% (18,68% al 31/12/2013)Indice di leva finanziaria: 15,27 (14,99 al 31/12/2013)Coverage ratio sofferenze: 59,49% (59,96% al 31/12/2013)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,14% (42,26% al 31/12/2013)Il primo semestre 2014 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 21,7 milioni di euro in crescita di 6,4 milioni (+41,9%) rispetto a quanto realizzato nell’analogo periodo dell’anno precedente.Al netto della componente riconducibile alla tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia (pari a 9,2 milioni di euro), l’utile netto ammonterebbe a 30,9 milioni di Euro e sarebbe in crescita a/a di 15,6 milioni di Euro (+102,2%).Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 9,4 miliardi di euro (+0,75% su 31/12/2013); la raccolta diretta, tradizionalmente oggetto di particolare attenzione da parte della Banca, si attesta a 6,5 miliardi di euro (-0,66% su 31/12/2013) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa.Al netto della componente riferita a controparti istituzionali, la raccolta diretta registra una crescita dell’11,1%% rispetto al 31 dicembre 2013.I crediti netti verso clientela ammontano a 5 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto a fine anno precedente (-0,42%), riflettendo così la debole congiuntura economica. La sostanziale stabilità dell’aggregato è un segnale tangibile di come la Banca, malgrado il perdurare di uno scenario economico avverso, rimanga determinata nell’assicurare assicurare un adeguato sostegno finanziario a imprese e famiglie, nella convinzione che la ripresa possa partire solo agendo sull’economica reale.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti si è attestato a 74,6 milioni di euro, in crescita dell’11,85% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2013; tale dinamica, malgrado i tassi di mercato rimangano attestati su livelli molto ridotti, è stata sostenuta anche dall’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio.La persistente congiuntura economica sfavorevole ha continuato ad incidere sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, determinando la necessità di effettuare rigorosi e adeguati accantonamenti per i rischi creditizi: le rettifiche nette su crediti, pari a 72,9 milioni di euro, sono aumentate di 32,4 milioni di euro a/a e determinano un conseguente costo del credito annualizzato pari al 2,92% dei crediti netti verso clientela (1,58% al 30 giugno 2013).A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,14% (in sensibile aumento rispetto al dato del 31/12/2013 che era pari al 42,26%), livello superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 4,39% (in linea con la media del sistema) ed il loro livello di  copertura risulta essere pari al 59,49% (59,96% al 31 dicembre 2013).Al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di intermediazione netto aumenta, rispetto al 30 giugno 2013, di 31,5 milioni di euro  (+36,76%) attestandosi a 117,1 milioni di euro.Le commissioni nette ammontano a 28,5 milioni di euro (-3,43%), in calo nella componente relativa alle operazioni creditizie.I dividendi su partecipazioni sono pari a 6,8 milioni di euro e sono prevalentemente riconducibili alla controllata Biverbanca S.p.A. ed alla partecipazione detenuta in Banca d’Italia.Le spese per il personale salgono del 26,72% principalmente per effetto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà, associato alla manovra organizzativa già richiamata nel commento relativo ai dati consolidati, che ha inciso negativamente per 8,5 milioni di euro. Al netto di tale impatto, le spese per il personale presenterebbero una crescita a/a pari al 3,43%.La costante attenzione al governo dei costi per la gestione ordinaria ha inoltre permesso una diminuzione delle altre spese amministrative di 0,6 milioni di euro (-3,02%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente.A fronte di un utile dell’operatività corrente che aumenta dell’86,27% rispetto al 30 giugno 2013, gli accantonamenti per imposte dirette sono aumentati di 15,4 milioni di euro, risentendo dell’impatto negativo non ricorrente (9,2 milioni di euro) riferito all’incremento della tassazione sulla valutazione delle quote Banca d’Italia. In conseguenza di quest’ultimo fenomeno, il tax rate è pari al 54,1%.Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza industriale, si attesta su livelli di eccellenza scendendo al 36,35% (se calcolato al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà sarebbe pari al 31,88%) a fonte di un valore al 47,62% rilevato al 30 giugno 2013, e conferma la C.R. Asti tra le banche più efficienti del sistema creditizio nazionale.Il Patrimonio di Vigilanza individuale ammonta a 830,5 milioni di euro; il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 13,75%. A fine anno precedente l’indicatore corrispondente, il Core Tier 1 Ratio, si attestava al 16,52%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2014 è invece pari al 17,80% a fronte di un valore al 31 dicembre 2013 pari al 18,68%. L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 15,27, in lieve incremento (+0,28) rispetto al livello di fine 2013.
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Approvato il bilancio consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e il bilancio individuale della capogruppo
Asti, 27 marzo 2014
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 27 marzo, ha approvato il progetto di Bilancio Individuale ed il Bilancio Consolidato 2013, che saranno sottoposti all'Assemblea convocata per il 29 aprile prossimo al Teatro Alfieri di Asti. RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2013 Raccolta diretta: 9.250 milioni di Euro (+ 7,02% a/a)Raccolta indiretta: 5.684 milioni di Euro (+ 1,38% a/a)Raccolta globale: 14.934 milioni di Euro (+ 4,80% a/a)Crediti a clientela: 6.953 milioni di Euro (- 4,26% a/a)Utile netto di periodo: 197,2 milioni di EuroUtile netto senza il beneficio relativo alle quote Banca d’Italia: 33,8 milioni di EuroROE: 32,03% – senza beneficio quote Banca d’Italia: 5,49%Cost income: 35,99% – senza beneficio quote Banca d’Italia: 55,70%Core Tier 1 (Basilea 2): 8,41% (7,13% al 31/12/2012)Indice di leva finanziaria: 17,14 (21,07 al 31/12/2012) L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 2013 ammonta a 197,2 milioni di euro.La voce include il beneficio economico conseguente alla valutazione delle quote di partecipazione nel capitale della Banca d’Italia, in merito alla quale sono attualmente in corso approfondimenti da parte delle autorità competenti circa l’applicazione degli IAS/IFRS alla transazione; potrebbe pertanto emergere una differente interpretazione dei principi contabili rispetto a quella adottata, determinando, a parità di redditività complessiva, l’imputazione del beneficio da valutazione a patrimonio netto anziché in conto economico.Senza considerare l’impatto di questo evento di carattere straordinario, l’utile netto di Gruppo si attesterebbe nel 2013 a circa 33,8 milioni.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 14,9 miliardi di euro (+ 4,80%); la raccolta diretta è pari a 9,2 miliardi di euro (+ 7,02%) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa.I crediti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7 miliardi di euro (- 4,26%).Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti si è attestato a 195,9 milioni di euro, risultato raggiunto, malgrado il livello straordinariamente basso fatto registrare dai tassi di mercato, anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio.Al netto delle rettifiche di valore sui crediti, il margine di interesse ammonta a 71,8 milioni di euro.La difficile congiuntura economica ha infatti continuato a pesare sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, con il conseguente deterioramento della qualità dei crediti e la necessità di effettuare elevati accantonamenti, comportando rettifiche nette su crediti per 124,2 milioni di euro, pari all’1,79% dei crediti verso la clientela.A seguito di tali accantonamenti, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 42,53% (in sensibile aumento rispetto al 38,43% dell’anno precedente), livello ben superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza, che incidono al netto degli accantonamenti sul totale dei crediti per il 3,70%, presentano un livello di copertura del 59,98%, in crescita rispetto al 59,28% dell’anno precedente.Il margine di intermediazione netto, che ricomprende gli effetti dell’operazione concernente le quote di partecipazione nel capitale della Banca d’Italia, è pari a 413,3 milioni di euro e le commissioni nette ammontano a 98,9 milioni di euro.Il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che include sia il risultato dell'operatività in strumenti finanziari che la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, è positivo per 234 milioni di euro; tale valore, al netto dell’impatto relativo alle quote Banca d’Italia, sarebbe pari a circa 43,8 milioni di euro.Le commissioni nette del comparto della gestione ed intermediazione finanziaria, costituite sostanzialmente dalle commissioni percepite per la gestione ed amministrazione della raccolta indiretta nonché dalle commissioni percepite per la distribuzione di polizze assicurative, si sono attestate a 29,4 milioni di euro.Tra le altre commissioni nette, i ricavi dei servizi di incasso e pagamento sono pari a 17 milioni di euro, mentre le commissioni percepite per la gestione dei conti correnti e dei depositi ammontano a 18,4 milioni di euro. Quelle relative ad altri servizi, pari a 31,1 milioni di euro, sono costituite sostanzialmente da commissioni relative ad operazioni creditizie.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 3,2 milioni di euro.L'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 218,6 milioni di euro, di cui circa 190,2 milioni da iscrivere alle quote in Banca d’Italia.I costi operativi ammontano a 193,4 milioni di euro: di questi il costo del personale, pari a 121,5 milioni di euro, rappresenta circa il 62,83% del totale.La costante attenzione al governo dei costi per la gestione ordinaria ne ha permesso il contenimento, con una sensibile riduzione rispetto agli oneri sostenuti l’anno precedente.Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione e pertanto è un significativo indicatore dell’efficienza operativa del Gruppo, per il 2013 è pari al 35,99% e beneficia dell’apporto reddituale derivante dalle quote partecipative in Banca d’Italia. Al netto di tale apporto straordinario il cost/income risulta pari al 55,70%, indice di elevata efficienza industriale.Il patrimonio di vigilanza del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti si è attestato al 31/12/2013 a 564,9 milioni di euro e, conseguentemente, il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è pari all’ 8,41%, in sensibile aumento rispetto al 7,13% dell’anno precedente.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 17,14, in sensibile diminuzione rispetto al medesimo valore al 31/12/2012 che ammontava a 21,07. RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 31/12/2013 Raccolta diretta: 6.526 milioni di Euro (+ 12,05% a/a)Raccolta indiretta: 2.793 milioni di Euro (+ 8,98% a/a)Raccolta globale: 9.320 milioni di Euro (+ 11,11% a/a)Crediti a clientela: 5.015 milioni d Euro (- 1,87% a/a)Utile netto di periodo: 69,8 milioni di Euro (+ 141,79% a/a)Utile netto senza il beneficio relativo alle quote Banca d’Italia: 35,7 milioni di Euro (+ 23,58% a/a)ROE: 13,15% – senza beneficio quote Banca d’Italia: 6,72% (6,13% nel 2012)Cost income: 39,96% – senza beneficio quote Banca d’Italia: 46,55% (57,58% al 31/12/2012)Core Tier 1 (Basilea 2): 16,52% (13,78% al 31/12/2012)Indice di leva finanziaria: 14,99 (14,32 al 31/12/2012) L’esercizio 2013 si è concluso positivamente per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 69,8 milioni di euro, superiore alle aspettative di budget e in crescita di 40,9 milioni rispetto a quanto realizzato nell’esercizio precedente.Come per il risultato consolidato, anche per l’individuale le risultanze reddituali sono state influenzate in maniera significativa dall’effetto della valutazione delle quote della partecipazione in Banca d’ItaliaAl netto di tale componente non ricorrente l’utile netto ammonterebbe a 35,7 milioni di Euro in crescita di 6,8 milioni di Euro rispetto al medesimo dato riferito al 2012.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela della Banca ammontano a 9,3 miliardi di euro (+11,11%); la raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare cura da parte della banca, si attesta a 6,5 miliardi di euro (+ 12,05%) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa.I crediti verso clientela ammontano a 5 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente (- 1,87%), riflettendo così la debole congiuntura economica. La dinamica dell’aggregato, la cui riduzione percentuale è inferiore rispetto a quanto fatto registrare dalla media del sistema bancario (-3,87%, fonte ABI), conferma il ruolo responsabile della Banca in questa fase difficile dell’economia e testimonia la volontà di assicurare sostegno finanziario a imprese e famiglie meritevoli, nella convinzione che la ripresa si possa manifestare solo attraverso il motore dell’economia reale.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti si è attestato a 144,5 milioni di euro, in crescita dell’1,77% rispetto al dato riferito all’esercizio 2012; tale risultato è stato raggiunto, malgrado il livello straordinariamente basso fatto registrare dai tassi di mercato, anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari del portafoglio di proprietà.La difficile congiuntura economica ha continuato a pesare sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, con il conseguente ulteriore deterioramento della qualità dei crediti e la necessità di effettuare elevati accantonamenti per rischi creditizi: le rettifiche nette su crediti, pari a 107,7 milioni di euro, sono aumentate di 62,3 milioni di euro e ammontano al 2,15% dei crediti verso clientela (0,89% nel 2012).A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 42,26% (in sensibile aumento rispetto al dato del 31/12/2012 che era pari al 36,46%), livello superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 3,57% ed il loro livello di  copertura risulta essere pari al 59,96% (59,29% al 31/12/2012).Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 36,8 milioni di euro ed il margine di intermediazione netto aumenta, rispetto all’esercizio 2012, di 15,3 milioni di euro  (+ 8,82%) attestandosi a 189,1 milioni di euro.Le commissioni nette ammontano a 60,3 milioni di euro (+ 10,19%), in aumento soprattutto per quanto riguarda quelle relative ad operazioni creditizie.I dividendi su partecipazioni sono pari a 9,1 milioni di euro ed il sensibile aumento rispetto allo scorso esercizio è dovuto al dividendo corrisposto dalla controllata Biverbanca S.p.A.Le spese per il personale, che rappresentano circa il 61% del totale, salgono dell’1,36% principalmente per effetto dell’adeguamento delle retribuzioni, secondo quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro.La costante attenzione al governo dei costi per la gestione ordinaria ne ha permesso una sensibile diminuzione di 8,3 milioni, pari a -17,50% rispetto all’esercizio 2012, anno nel quale la Banca aveva sostenuto oneri straordinari quali le spese sostenute per l'acquisto della partecipazione azionaria di controllo in Biverbanca.A fronte di un utile dell’operatività corrente che aumenta del 49,62% rispetto all’esercizio 2012, gli accantonamenti per imposte dirette sono diminuiti di 17,7 milioni di euro, a seguito della concomitanza di operazioni non ricorrenti, che hanno originato la diminuzione del carico fiscale come risultanza dell’applicazione di imposte sostitutive ed addizionali, contrapposte alla rilevazione della relativa fiscalità anticipata e differita.Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza aziendale, è sceso al 39,96% (era del 57,58% nel 2012), anche grazie all’apporto reddituale derivante dalle quote partecipative in Banca d’Italia; al netto di tale apporto non ricorrente l’indicatore di cost/income si attesterebbe a 46,55%, tra i migliori delle banche commerciali e indice di elevata efficienza industriale.Il Patrimonio di Vigilanza individuale ammonta a 671,9 milioni di euro; il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è pari al 16,52% (rispetto al 13,78% del 31/12/2012) ed il total capital ratio si attesta al 18,68%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 14,99, valore tra i più bassi del sistema.Per quanto riguarda la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea la distribuzione di un dividendo di € 0,40 per azione, pari a quello dell'esercizio precedente e corrispondente ad un pay out del 50,27 % al netto del contributo economico relativo alle quote della Banca d’Italia.Il dividendo complessivo si ragguaglia al numero delle azioni dopo l’aumento di capitale concluso nel marzo 2013 ed ammonta a 17,9. milioni di euro, in aumento di 3,2 milioni di euro per effetto dell’aumento del numero delle azioni.
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Comunicato stampa approvazione bilancio
Asti, 3 aprile 2013
Asti, 29 marzo 2013 COMUNICATO STAMPA APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI ED IL BILANCIO INDIVIDUALE DELLA CAPOGRUPPO • Raccolta complessiva da clientela del Gruppo € 14,2 miliardi (+ 4,58%), di cui € 8,4 miliardi relativi a Banca C.R.Asti• Crediti verso clientela del Gruppo € 7,2 miliardi (- 0,86%), di cui € 5,1 miliardi relativi a Banca C.R.Asti• Utile netto Banca C.R.Asti € 28,5 milioni Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di venerdì 29 marzo, ha approvato il progetto di Bilancio Individuale ed il Bilancio Consolidato 2012, che saranno sottoposti all'Assemblea convocata per il 29 aprile prossimo al Teatro Alfieri di Asti. Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti presenta per la prima volta il Bilancio Consolidato, redatto in seguito all'acquisto in data 28 dicembre 2012 dal Gruppo MPS della partecipazione di controllo del 60,42% di Biverbanca S.p.A. (Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli). Essendo avvenuta l'acquisizione alla fine dell'esercizio è mancata un'unica gestione delle due entità bancarie per l'intero 2012, inoltre il 60,42% dell'utile netto di Biverbanca S.p.A. è stato contrattualmente ricompreso nel prezzo di acquisto, non rilevando quindi nella formazione dell'utile di Gruppo 2012. Si illustrano alcuni dati patrimoniali significativi del Gruppo. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 14,2 miliardi di euro (+ 4,58%); la raccolta diretta, si è attestata a 8,6 miliardi di euro (+ 5,30%) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa. I crediti verso clientela si sono attestati, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7,2 miliardi di euro (- 0,86%). Pur in presenza di un contesto economico difficile e che ormai si protrae da anni, la qualità del credito evidenzia un rapporto tra sofferenze nette e crediti totali pari al 2,86%, inferiore al valore di Sistema (3,35% - fonte ABI), i fondi accantonati per rischi creditizi realizzano una copertura dei crediti deteriorati in sofferenza pari al 59,28% e del totale dei crediti deteriorati pari al 38,43%. Il Patrimonio di Vigilanza Consolidato ammonta a 586,7 milioni di euro; il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è pari al 7,17% ed il total capital ratio si attesta all'8,89%. A seguito dell'aumento di capitale deliberato dall'Assemblea straordinaria dei soci il 27/12/2012, sottoscritto nei mesi di febbraio e marzo 2013 (e versato in data 28 marzo 2013), gli indicatori si attestano pro-forma rispettivamente all'8,22% ed al 9,64%. Al 31.12.2012 i dipendenti del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti erano 1.768. ****************************Si illustrano alcuni dati patrimoniali significativi della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. La Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ha proseguito nello sviluppo dell'attività di intermediazione verso famiglie ed imprese, chiudendo l'esercizio 2012 con l'utile netto di € 28,5 milioni in crescita di 1,8 milioni di euro (+ 6,70%) rispetto all'esercizio precedente. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela della Banca C.R.Asti ammontano a 8,4 miliardi di euro (+ 7,76%); la raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare cura da parte del gruppo, si è attestata a 5,8 miliardi di euro (+ 6,73%) e costituisce, all'interno dell'aggregato complessivo, la componente più significativa. I crediti verso clientela ammontano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione, a 5,1 miliardi di euro (+ 1%), riflettendo così la debole congiuntura economica. La qualità del credito evidenzia un rapporto tra sofferenze nette e crediti totali pari al 2,61%, inferiore al valore di Sistema. Il margine di intermediazione al netto delle rettifiche di valore su crediti raggiunge 173,8 milioni di euro, in aumento del 5,74% sul 2011; il margine di interesse si attesta a 96,6 milioni di euro. La negativa congiuntura economica si riflette sulle condizioni finanziarie di famiglie ed imprese, determinando la necessità di effettuare elevati accantonamenti per rischi creditizi (+68,29% sul 2011) a cui corrisponde una copertura dei crediti deteriorati in sofferenza pari al 59,29% e del totale dei crediti deteriorati pari al 36,46%. Le commissioni nette ammontano a 54,7 milioni di euro (+ 3,81%), registrando un lieve aumento rispetto all'esercizio 2011; i costi operativi ammontano a 126,7 milioni di euro (+10,81%) aumento dovuto in gran parte ad oneri straordinari, quali le spese sostenute per l'acquisto della partecipazione azionaria di controllo in Biverbanca ed i costi di strutturazione di due operazioni di cartolarizzazione di crediti realizzate nel 2012. Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza aziendale, è pari al 57,80%, risultato che anche in un contesto economico estremamente difficile per il Sistema, colloca la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. tra le banche commerciali più efficienti, nonostante l'incidenza dei costi straordinari. Il Patrimonio di Vigilanza individuale ammonta a 611,7 milioni di euro; il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è pari al 13,78% ed il total capital ratio si attesta al 17,07%. Tali dati testimoniano la solidità della dotazione patrimoniale e risultano già superiori ai nuovi standard patrimoniali previsti da Basilea 3. Per quanto riguarda la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea la distri¬buzione di un dividendo di € 0,40 per azione, pari a quello dell'esercizio precedente.
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Risultati dell’offerta in opzione
Asti, 13 marzo 2013
Prospetto Informativo depositato presso la CONSOB in data 7 febbraio 2013 a seguito di comunicazione dell’avvenuta approvazione da parte della CONSOB con nota n. 13010304 del 6 febbraio 2013 Comunicato ex art. 13, comma 2, del Regolamento adottato con delibera Consob 14 maggio 1999, n. 11971 e successive modifiche Asti – 13 marzo 2013. Si fa seguito al comunicato pubblicato in data 12 marzo 2013 e si comunicano di seguito i risultati dell’Offerta in Opzione delle massime n. 4.043.019 azioni Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., del valore nominale di Euro 5,16, offerte agli Azionisti ai sensi dell’art. 2441 c.c. al prezzo unitario di Euro 12,35, nell’ambito dell’Aumento di Capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria del 27 dicembre 2012: Azioni sottoscritte in opzione- numero di azioni offerte in opzione4.043.019- numero di azioni sottoscritte in opzione4.025.663- percentuale di azioni sottoscritte in opzione sul totale offerto99,57%- controvalore in Euro delle azioni sottoscritte in opzioneEuro 49.716.938,05 Azioni sottoscritte in prelazione- numero di azioni offerte in opzione e non sottoscritte17.356- numero di azioni richieste in prelazione122.128- numero di azioni sottoscritte in prelazione17.356- percentuale di azioni sottoscritte in prelazione sul totale offerto0,43%- controvalore in Euro delle azioni sottoscritte in prelazioneEuro 214.346,60 In seguito all’Offerta in Opzione ed all’esercizio del diritto di prelazione sono state, pertanto, sottoscritte tutte le n. 4.043.019 Azioni offerte. Di conseguenza, non risultando Azioni non sottoscritte, non verrà dato corso all’Offerta al Pubblico prevista dal Prospetto Informativo. Essendo le Azioni rimaste non optate al termine del Periodo di Offerta in Opzione non sufficienti a soddisfare tutte le richieste di assegnazione in prelazione pervenute, l’assegnazione delle stesse avverrà sulla base di un meccanismo di riparto proporzionale, secondo quanto previsto nel Prospetto Informativo. L’Aumento di Capitale a Pagamento comporta l’emissione di n. 4.043.019 azioni per un controvalore di Euro 49.931.284,65, di cui Euro 20.861.978,04 a titolo di capitale ed Euro 29.069.306,61 a titolo di sovrapprezzo di emissione. Il capitale sociale della Banca passerà dunque da Euro 210.473.417,52 ad Euro 231.335.395,56 suddiviso in n. 44.832.441 azioni da nominali Euro 5,16 ciascuna. Si informa, inoltre, che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ha sottoscritto n. 1.619.433 azioni. A seguito della sottoscrizione delle suddette azioni, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti è titolare di una partecipazione nel capitale sociale della Banca pari al 50,42%. Il pagamento e la consegna delle Azioni sottoscritte in opzione e in prelazione sarà effettuato, senza aggravio di commissioni o spese, in data e con valuta 28 marzo 2013. La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Azioni sarà effettuata ai sottoscrittori dagli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata gestito da Monte Titoli S.p.A. presso i quali sono state presentate le adesioni. I termini in maiuscolo non definiti nel presente comunicato hanno il significato ad essi attribuito nel Prospetto Informativo.
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Aumento di Capitale.
Asti, 12 marzo 2013
Risultati relativi alla conclusione del Periodo di Adesione all’Offerta in Opzione. Asti – 12 marzo 2013.  Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. informa che in data odierna si è concluso il periodo di adesione all’Offerta in Opzione delle massime n. 4.043.019 nuove azioni, del valore nominale di Euro 5,16, offerte agli Azionisti ai sensi dell’art. 2441 c.c. al prezzo unitario di Euro 12,35, nell’ambito dell’operazione di Aumento di Capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria del 27 dicembre 2012. Dai dati provvisori al momento disponibili risulta che, nel corso del periodo di adesione dell’Offerta in Opzione, a seguito dell’esercizio del diritto di opzione e di prelazione, sono pervenute richieste di sottoscrizione superiori al numero di azioni ordinarie oggetto dell’Offerta e pertanto non residuano Azioni non sottoscritte. In conseguenza di quanto precede, si comunica che non si darà corso all’Offerta al Pubblico prevista nel Prospetto Informativo pubblicato in data 7 febbraio 2013. I risultati definitivi dell’Offerta saranno resi noti dalla Banca non appena disponibili e, comunque, entro il 15 marzo 2013. Il Presidente Aldo Pia e il Direttore Generale Carlo Demartini esprimono la propria soddisfazione per il pieno successo dell'operazione, peraltro chiusa in tempi rapidi, a testimonianza della fiducia degli azionisti nei confronti della Cassa di Risparmio di Asti Spa, anche con riferimento alla operazione di acquisizione del controllo di Biverbanca. Assicurano che l'impegno della Banca per ricambiare tale fiducia sarà massimo. Ringraziano gli azionisti vecchi e nuovi, a cui va il benvenuto.
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Aumento di capitale.
Asti, 22 gennaio 2013
Asti - 25 gennaio 2013. Facendo seguito al comunicato stampa diffuso in data 27 dicembre 2012, si rende noto che il Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ha determinato le condizioni dell’aumento di capitale a pagamento deliberato dall’Assemblea Straordinaria del 27 dicembre 2012 in attuazione del mandato conferito (l’“Aumento di Capitale”).  In particolare il Consiglio di Amministrazione ha determinato in Euro 12,35 il prezzo di emissione delle nuove azioni (di cui Euro 7,19 a titolo di sovrapprezzo), all’interno del range di prezzo fissato dall’Assemblea compreso tra un minimo di Euro 12 ed un massimo di Euro 14,50, ha stabilito il numero massimo di nuove azioni rivenienti dall’aumento di capitale a pagamento in 4.043.019, il rapporto di opzione in n. 1 nuova azione ogni n. 9 azioni (detenute prima dell’aumento gratuito) ed ha determinato in Euro 20.861.978,04 l’ammontare nominale massimo dell’aumento di capitale a pagamento ed in Euro 49,9 milioni circa il controvalore complessivo massimo dello stesso. Si prevede che l’offerta in opzione e al pubblico relativa all’aumento di capitale a pagamento possa avvenire nel corso del primo trimestre dell’anno in corso, subordinatamente al rilascio dell’autorizzazione della Consob alla pubblicazione del relativo prospetto informativo.  La data di inizio del periodo di offerta sarà comunicata successivamente con le modalità previste dalla legge.
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Operazione di cartolarizzazione di Cassa di Risparmio di Asti.
Asti, 17 gennaio 2013
Asti, 17 gennaio 2013 – Cassa di Risparmio di Asti S.p.A ha realizzato un'operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali fondiari e ipotecari di propria titolarità, per un importo complessivo di circa 500 milioni di euro. Con questa operazione, realizzata tramite Asti RMBS S.r.l. (società costituita ai sensi della Legge 130/99), Cassa di Risparmio di Asti realizza la quinta operazione di cartolarizzazione di attivi in bonis, rafforzando ulteriormente la propria posizione di liquidità. I titoli di Classe A, emessi da Asti RMBS S.r.l. per un ammontare complessivo pari a 411 milioni di euro, dotati di ratingAA+sf da Fitch Ratings Ltd. e AA+ da Standard & Poor’s Ratings Services, sono stati quotati presso la Borsa di Lussemburgo. Banca IMI, l’investment bank del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha assistito in qualità di arranger la Cassa di Risparmio di Asti, attraverso l’attività del team Credit Solutions Group – Capital Markets, mentre lo studio Ashurst ha svolto il ruolo dilegal counsel dell’operazione.
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Comunicato stampa – cessione Biver 28 12 2012
Asti, 28 dicembre 2012
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA,CONCLUSA LA CESSIONE DI BIVERBANCA A C.R. ASTISiena - Asti, 28 dicembre 2012 – Banca Monte dei Paschi di Siena ha concluso oggi la cessione della partecipazione del 60,42% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (Biverbanca) alla Cassa di Risparmio di Asti.La cessione è stata conclusa per un corrispettivo pari a 208.962.773,90 euro. Con questa operazione Banca Mps realizza un effetto complessivo netto a conto economico pari a circa 25 milioni di euro, soggetto agli usuali aggiustamenti su concordati parametrifinanziari. L’effetto dell’operazione sull’attuale coefficiente patrimoniale Tier 1 del GruppoMontepaschi è pari a 10 bps.Biverbanca conta su una rete di 122 filiali ubicate nel Nord Italia, di cui 116 in Piemonte, 5 in Val D’Aosta e 1 in Lombardia. L’acquisizione di Biverbanca potrà consentire a Banca C.R. Asti di accrescere il proprio mercato in queste aree e più in generale nel nord-ovest del Paese.
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L’Assemblea straordinaria degli azionisti approva l’aumento di capitale.
Asti, 27 dicembre 2012
L’Assemblea straordinaria degli azionisti di Cassa di Risparmio di Asti, riunitasi oggi, ha approvato la proposta di aumento del capitale sociale a titolo gratuito e a pagamento che prevede: a) un aumento del capitale sociale a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 2442 cod. civ., per un importo complessivo di circa Euro 21 milioni, mediante passaggio a capitale sociale di un pari ammontare prelevato dalle riserve ex 7, comma 6, D. Lgs. 38/2005 e dalla riserva di rivalutazione ai sensi della L. 342/2000, da eseguirsi mediante l’emissione di nuove azioni da assegnare gratuitamente a tutti gli azionisti in ragione di n. 1 nuova azione per ogni n. 9 azioni possedute; e b) un aumento del capitale sociale a pagamento per massimi nominali Euro 21 milioni circa, oltre al sovrapprezzo, in forma scindibile, per un controvalore complessivo massimo di circa Euro 50 milioni, incluso il sovrapprezzo, da offrire in opzione a tutti azionisti della Banca; è previsto che il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione (compreso tra un minimo di Euro 12 ed un massimo di Euro 14,50, incluso il sovrapprezzo), il numero di tali nuove azioni, il rapporto di opzione nonché l’esatto ammontare dell’aumento di capitale siano determinati da un successivo Consiglio di Amministrazione da tenersi in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione. Le azioni emesse in esecuzione dell’aumento di capitale avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno i medesimi diritti delle azioni della Cassa di Risparmio di Asti in circolazione alla data della loro emissione, fatta eccezione per il diritto di godimento che avrà decorrenza dal giorno successivo alla data di stacco del dividendo relativo all’esercizio 2012; le azioni di nuova emissione, pertanto, non avranno diritto a percepire i dividendi relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Si prevede che l’offerta in opzione e al pubblico relativa all’aumento di capitale a pagamento possa avvenire, successivamente all’acquisizione della partecipazione di controllo in Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (Biverbanca), nel corso del primo trimestre del 2013, subordinatamente al rilascio dell’autorizzazione della Consob alla pubblicazione del relativo prospetto informativo.  La data di inizio del periodo di offerta sarà comunicata successivamente con le modalità previste dalla legge.27 Asti, 27 dicembre 2012
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Il Consiglio di Amministrazione approva la proposta di aumento di capitale a titolo gratuito e a pagamento
Asti, 16 novembre 2012
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti, riunitosi oggi sotto la presidenza del dottor Aldo Pia, ha deliberato all’unanimità la proposta di aumento del capitale sociale a titolo gratuito e a pagamento, per l’importo complessivo di circa Euro 70 milioni, già annunciato il 9 agosto 2012.La proposta approvata dal Consiglio di Amministrazione, che sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti del 27 dicembre 2012, in prima convocazione, e del 22 gennaio 2013, in seconda convocazione, prevede: a)    un aumento del capitale sociale a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 2442 cod. civ., per un importo complessivo di circa Euro 21 milioni, mediante passaggio a capitale sociale di un pari ammontare prelevato dalle riserve ex art. 7, comma 6, D. Lgs. 38/2005 e dalla riserva di rivalutazione ai sensi della L. 342/2000, da eseguirsi mediante l’emissione di nuove azioni da assegnare gratuitamente a tutti gli azionisti in ragione di n. 1 nuova azione per ogni n. 9 azioni possedute; e b)    un aumento del capitale sociale a pagamento, in via scindibile, per un controvalore massimo di circa Euro 50 milioni, incluso il sovrapprezzo, da offrire in opzione a tutti gli azionisti della Banca dopo l’aumento gratuito; la proposta prevede inoltre che il prezzo di emissione e il numero delle nuove azioni e il rapporto di opzione siano determinati, secondo le usuali prassi, da un successivo Consiglio di Amministrazione da tenersi in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione e che il prezzo unitario di emissione delle nuove azioni sia compreso tra un minimo di Euro 12 ed un massimo di Euro 14,50, incluso il sovrapprezzo, calcolati tenendo conto del numero di azioni di nuova emissione rivenienti dall’aumento di capitale gratuito. Si prevede che l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale a pagamento possa avvenire, successivamente all’acquisizione della partecipazione di controllo in Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (Biverbanca), entro il primo trimestre del 2013, subordinatamente all’approvazione assembleare e al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza nonché dell’autorizzazione della Consob alla pubblicazione del relativo prospetto informativo.L’aumento di capitale si inserisce nell’ambito dell’operazione di acquisizione della partecipazione di controllo di Biverbanca. Il principale obiettivo perseguito attraverso l’aumento di capitale è di incrementare la capacità patrimoniale della Banca al fine di assicurare un’adeguata dotazione di mezzi propri, idonea a supportare le prospettive strategiche della Banca e del Gruppo, garantendo da subito una dotazione patrimoniale sostanzialmente in linea con le previsioni di Basilea 3 in merito alla vigilanza prudenziale, la cui entrata a completo regime è stabilita a partire dal 2019.
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Operazione “Biverbanca”
Asti, 1 ottobre 2012
Siena, Asti 1° Ottobre 2012 - Si comunica che in data odierna il Consiglio di Amministrazione di Banca C.R.Asti ha deliberato di accettare la proposta di modifica ed integrazioni al contratto di compravendita (il “Contratto”) stipulato tra Banca C.R.Asti e Banca Monte dei Paschi di Siena in data  26 giugno 2012, avente ad oggetto il trasferimento a Banca C.R.Asti del 60,42% del capitale sociale di Biverbanca. Ad esito di tale accettazione le Parti hanno quindi stipulato un Addendum al Contratto che sostanzialmente prevede la rinuncia da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena a procedere con la scissione originariamente convenuta della partecipazione detenuta da Biverbanca in Banca d’Italia (i.e. relativa alle n. 6300 quote di partecipazione al capitale sociale di Banca d’Italia detenute da Biverbanca, rappresentative del 2,1 % del capitale medesimo), a fronte di un'integrazione del prezzo di compravendita (che non potrà eccedere l’ammontare massimo di euro 100 milioni) da pagarsi condizionatamente al verificarsi entro il decimo anniversario dalla data del closing di determinati eventi di natura legislativa e/o regolamentare che consentano un incremento del valore di detta partecipazione in Banca d’Italia rispetto al valore di carico e ne permettano la computabilità ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali di vigilanza e, contestualmente, Banca C.R.Asti ha accettato di rinunciare a termini temporali che erano stati originariamente previsti in merito a detta operazione. E’ prevista anche l’eventualità che l’integrazione prezzo possa essere sostituita dal trasferimento, di quote di Banca d’Italia, al verificarsi alla data del terzo anniversario del closing di determinati presupposti. Fermo restando il diritto di prelazione statutario dei soci di Biverbanca, per effetto di dette rinunce il Contratto è quindi divenuto efficace, anche in assenza di altri atti di soggetti terzi, fatte comunque salve le prescritte autorizzazioni delle competenti autorità. Banca Monte dei Paschi di SienaServizio Relazioni EsterneTel: +39 0577 [email protected] Investor RelationsTel: +39 0577 [email protected] Banca C.R.AstiUfficio ComunicazioneTel: +39 0141 [email protected] Segreteria GeneraleTel: +39 0141 [email protected]
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Approvato l’utile semestrale 2012 della Cassa di Risparmio di Asti
Asti, 14 settembre 2012
APPROVATO L'UTILE SEMESTRALE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI ASTI Raccolta complessiva da clientela a € 8,1 miliardi (+ 5,63% sul primo semestre 2011) Crediti verso clientela a € 5,1 miliardi (+ 2,43% sul primo semestre 2011) Patrimonio di Vigilanza: Core tier 1 a 10,27% - Total ratio a 12,71% Utile netto del semestre a € 22 milioni (+ 63,86%  sul primo semestre 2011) Cost/income a 52,13% Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 13 settembre, ha approvato il Resoconto Semestrale al 30 giugno 2012. La Banca ha chiuso la prima metà dell’anno con un utile netto di 22 milioni di euro, in sensibile crescita rispetto al dato di fine giugno 2011, che conferma la validità della competitività commerciale e dell’efficienza gestionale e consente di affrontare su basi più solide le criticità generate da un quadro congiunturale recessivo. I crediti verso clientela ammontano a 5,1 miliardi di euro al lordo delle operazioni di cartolarizzazione e crescono del 2,43% su base annua e dello 0,74% sul 31 dicembre 2011; tale dinamica riflette da un lato la debole congiuntura economica e dall’altro la volontà della Banca di assicurare sostegno finanziario a imprese e famiglie meritevoli. Il difficile contesto economico, che ormai si protrae da diversi esercizi, determina tra l’altro, a livello di sistema bancario, il deterioramento della qualità del credito: il rapporto tra sofferenze nette e crediti totali è pari al 2,37% e si mantiene inferiore al valore di sistema*. Complessivamente le esposizioni deteriorate nette ammontano a 342,3 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 28,43% rispetto ad inizio anno; la significativa variazione è dovuta in modo preponderante all’applicazione della modifica normativa riguardante la soglia temporale di identificazione delle esposizioni scadute (past due), passata da 180 a 90 giorni. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 8,1 miliardi di euro, in aumento del 5,63% su giugno 2011 e del 3,84% su dicembre 2011. La raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare cura da parte della Banca, si è attestata a 5,7 miliardi di euro, di cui 4,6 da clientelaretail, e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa. Il rendiconto economico semestrale rileva il soddisfacente incremento del margine di interesse, che si attesta a 75 milioni di euro e cresce di 10,3 milioni di euro (+ 15,97%); positivo l’andamento del margine commerciale, grazie all’espansione dei volumi intermediati ed all’incremento dei tassi di interesse attivi e passivi, al quale si aggiunge il contributo del margine finanziario, grazie all’incremento del volume dei titoli di Stato italiani in portafoglio. Il deterioramento del quadro economico determina la necessità di effettuare ancora elevate rettifiche su crediti, che ammontano a 17,3 milioni di euro, in incremento  di 5,1 milioni di euro (+ 41,46%) rispetto al primo semestre 2011. Le commissioni nette ammontano a 25,6 milioni di euro e si mantengono sul livello dell’esercizio precedente, così come gli altri proventi di gestione, che ammontano a 2,4 milioni di euro. Il risultato netto di negoziazione, copertura e fair value delle attività e passività finanziarie, è positivo per  9,9  milioni di euro, anche  grazie all’attenuazione del rischio sovrano, che ha consentito utili di negoziazione su titoli di Stato italiani in portafoglio. I costi operativi crescono fisiologicamente dell’1,79%, in linea con le previsioni di budget. Il cost/income, principale indicatore dell’efficienza aziendale, è pari al 52,13%, risultato che colloca la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. tra le banche commerciali più efficienti. A fronte di un utile dell’operatività corrente di 36,7 milioni di euro, gli accantonamenti per imposte dirette sono aumentati di 4 milioni di euro, pari a +37,21%. Il tax rate, principalmente per effetto delle recenti modifiche alla disciplina dell’IRAP, è  risultato pari al 40,18% dell'utile lordo. Il Patrimonio di Vigilanza ammonta a 613 milioni di euro, in crescita del 2,51% rispetto al 31/12/2011; il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta il patrimonio di qualità primaria, è pari al 10,27% ed il total capital ratio si attesta al 12,71%. Nel primo semestre del 2012 la Banca ha aperto 3 nuove filiali a Sesto San Giovanni, Voghera e Grugliasco ed assunto 9 nuovi dipendenti, incrementando  l’organico complessivo a 1.045 unità. * L’ultimo dato di Sistema disponibile si riferisce a maggio 2012 ed è pari al 3,16% (fonte ABI) DATI SIGNIFICATIVI DI GESTIONE(Gli importi sono esposti alle migliaia di Euro)PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI30/06/201231/12/2011VariazioniAssolute%CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA5.097.1285.059.55137.5770,74%RACCOLTA DIRETTA5.665.5965.456.979208.6173,82%RACCOLTA INDIRETTA2.416.4532.326.46989.9843,87%TOTALE ATTIVO DI BILANCIO7.159.9486.830.775329.1734,82%PATRIMONIO DI VIGILANZA612.864597.84415.0202,51% PRINCIPALI DATI ECONOMICI30/06/201230/06/2011VariazioniAssolute%MARGINE DI INTERMEDIAZIONE96.35283.29313.05915,68%COSTI OPERATIVI59.22158.1801.0411,79%UTILE LORDO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE36.71124.15212.55952,00%UTILE NETTO21.96113.4028.55963,86% ALTRI DATI E INFORMAZIONI30/06/201231/12/2011VariazioniAssolute%DIPENDENTI1.0451.03690,87%SPORTELLI BANCARI13313032,31% INDICATORI INDICATORI DI REDDITIVITA’30/06/201231/12/2011COST INCOME52,13%59,76%  ROE ANNUALIZZATO9,33%5,51%   INDICATORI DI RISCHIOSITA’30/06/201231/12/2011SOFFERENZE NETTE/CREDITI NETTI VERSO CLIENTELA2,37%2,19%RETTIFICHE DI VALORE SU SOFFERENZE/SOFFERENZE LORDE59,26%59,16% COEFFICIENTI PATRIMONIALI30/06/201231/12/2011CORE TIER 1 RATIO10,27%10,16%PATRIMONIO VIGILANZA TOTALE/ATTIVITA’ DI RISCHIO PONDERATE12,71%12,69% Le tavole sono state redatte utilizzando i dati del conto economico riclassificato, nel quale i principali interventi riguardano aggregazioni di voci e riclassificazioni effettuate con finalità di garantire una più chiara lettura della dinamica gestionale.
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Banca C.R.Asti – Operazione Biver Banca
Asti, 10 settembre 2012
Banca CR Asti è stata informata da Banca Monte dei Paschi di Siena che Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli non hanno approvato, allo stato, nella formulazione proposta da Banca MPS, il progetto di scissione della quota di Banca d’Italia detenuta da Biverbanca previsto nell’ambito dell’operazione di cessione a Banca CR Asti del 60,42 % di Biverbanca e che sono già allo studio modalità alternative allo scopo di finalizzare la suddetta cessione a Banca CR Asti.Banca CR Asti ha indicato a Banca MPS la sua disponibilità ad esaminare tali modalità alternative.
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Il Consiglio di Amministrazione avvia l’iter per un piano di rafforzamento patrimoniale nell’ambito dell’operazione di acquisizione della partecipazione di controllo in Biverbanca
Asti, 10 agosto 2012
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti, riunitosi oggi sotto la presidenza del dottor Aldo Pia, ha deliberato di dare avvio ad un programma di rafforzamento patrimoniale per complessivi Euro 80 milioni circa mediante aumento di capitale, in parte gratuito (per Euro 20 milioni circa) e in parte a pagamento (per massimi Euro 60 milioni circa) da offrire in opzione a tutti gli azionisti.  Il programma di rafforzamento patrimoniale si inserisce nell’ambito dell’operazione di acquisizione della partecipazione di controllo di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (Biverbanca) annunciata il 27 giugno 2012.L’obiettivo che si intende perseguire attraverso l’aumento di capitale è di incrementare la capacità patrimoniale della Banca al fine di assicurare un’adeguata dotazione di mezzi propri, dando robustezza alle prospettive strategiche del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti e ponendo la dotazione patrimoniale da subito in linea con le previsioni di Basilea3, la cui entrata a completo regime è stabilita dal 2019.Saranno avviate le relative procedure autorizzative. La proposta sarà deliberata e sottoposta all’approvazione dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti a cura di un successivo Consiglio di Amministrazione.  Le modalità, i termini e le condizioni degli aumenti di capitale, inclusi il prezzo di emissione, il numero delle nuove azioni da emettere ed il rapporto di opzione saranno definiti successivamente nell’iter dell’operazione.Si stima che l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale a pagamento possa avvenire, successivamente alla data di esecuzione dell’Acquisizione, entro il primo trimestre del 2013 e subordinatamente all’approvazione assembleare e al rilascio delle autorizzazioni delle competenti Autorità di Vigilanza.
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Precisazione di Banca C.R.Asti
Asti, 9 luglio 2012
A seguito degli articoli pubblicati sul quotidiano "La Stampa" (pag 29 7/7/2012, pag.45 8/7/2012, edizione Asti pag 48 8/7/2012, edizione Biella pag 47 8/7/2012, edizione Vercelli pag 47 8/7/2012) aventi a oggetto la partecipazione detenuta da Biverbanca in Banca d'Italia, intendiamo precisare che, poiché tale partecipazione non rientra nel perimetro dell'accordo per il nostro acquisto del 60.42% del capitale Biverbanca da Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca C.R.Asti non ha alcun potere o intenzione propria relativamente a tale partecipazione in Banca d’Italia.In particolare il contratto con Banca Monte dei Paschi di Siena prevede, prima della chiusura dell’operazione di acquisto del 60.42% di Biverbanca, la scissione della partecipazione Banca d’Italia in favore degli attuali azionisti di Biverbanca (Banca Monte dei Paschi di Siena, Fondazione C.R.Biella e Fondazione C.R.Vercelli), e non come riportato la sua dismissione o conferimento a veicolo esterno, nei termini già evidenziati nel nostro comunicato stampa del 27/6/2012 al quale rimandiamo e che riportiamo nella parte interessata: "il perfezionamento della compravendita è soggetto, tra le altre, alle seguenti principali condizioni sospensive, (…) perfezionamento della scissione della partecipazione detenuta da Biverbanca in Banca d’Italia in favore degli attuali azionisti di Biverbanca medesima".
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Banca C.R.Asti conclude l’accordo per l’acquisto della partecipazione del 60,42% di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (“Biverbanca”)
Asti, 27 giugno 2012
Banca C.R.Asti comunica che Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha accettato l’offerta vincolante presentata da Banca C.R.Asti per l’acquisto della partecipazione del 60,42% del capitale sociale di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. (“Biverbanca”) di proprietà di BMPS.Il Consiglio di Amministrazione di Banca C.R.Asti nella seduta del 26 giugno 2012 ha approvato l’operazione.Al 31 dicembre 2011, Biverbanca ha registrato un utile netto di circa 18,0 milioni di euro con  una raccolta diretta pari a circa 2,8 miliardi di euro, una raccolta indiretta pari a circa 3,1 miliardi di euro, impieghi alla clientela pari a circa 2,2 miliardi di euro ed un patrimonio netto di 153 milioni di euro.A fine 2011 Biverbanca contava su una rete di 122 filiali ubicate nel Nord Italia, di cui 116 in Piemonte, 5 in Val D’Aosta e 1 in Lombardia. L’acquisizione di Biverbanca potrà consentire a Banca CR Asti di accrescere il proprio mercato in queste aree e più in generale nel nord-ovest del Paese.Gli altri soci di Biverbanca sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (33,44% del capitale sociale) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli (6,14% del capitale sociale) con le quali Banca C.R.Asti intende proseguire i colloqui già avviati.Il prezzo di acquisto previsto dall’offerta accettata da BMPS è pari a Euro 203 milioni e tiene conto dell’utile netto atteso per l’esercizio in corso. Tale prezzo è soggetto agli aggiustamenti previsti dal contratto di compravendita.Il perfezionamento della compravendita è soggetto, tra le altre, alle seguenti principali condizioni sospensive, che dovranno avverarsi entro il 31 dicembre 2012: rilascio dei necessari nulla-osta da parte della Banca d’Italia e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perfezionamento della scissione della partecipazione detenuta da Biverbanca in Banca d’Italia in favore degli attuali azionisti di Biverbanca medesima, previo ottenimento del necessario nulla-osta delle Autorità di Vigilanza, eventuale riduzione del prezzo della partecipazione per effetto delle variazioni suddette nel periodo compreso tra la relazione trimestrale 31 marzo 2012 e la data closing ad un importo non inferiore ad 160 milioni di euro, mancato tempestivo esercizio del diritto di prelazione statutario da parte degli altri azionisti di Biverbanca.E' previsto che Biverbanca prosegua la distribuzione di prodotti assicurativi (ramo vita e ramo danni) con AXA Monte Paschi, nonché il contratto vigente di gestione di portafogli con Anima SGR, oltre al rapporto di banca depositaria con State Street.Banca C.R.Asti è stata assistita da Barclays, PricewaterhouseCoopers, Sin&rgetica e dallo Studio Legale Pedersoli e Associati.
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